Ancona-Osimo

Ponte dell’A14, il crollo per un pilastro posizionato male

È quanto trapela dai primi risultati delle perizie disposte dalla procura dopo la tragedia del 9 marzo 2017 quando la struttura precipitò, in fase di posizionamento, sulla sede autostradale tra i caselli di Ancona sud e Loreto causando la morte di due persone. Archiviate le posizione di 2 dei 42 indagati

9 Marzo 2017 Crollo del cavalcavia in A14: nella foto l'impatto dell'auto dei coniugi Diomede sul ponte 167
9 Marzo 2017 Crollo del cavalcavia in A14: nella foto l'impatto dell'auto dei coniugi Diomede sul ponte 167

ANCONA – La vita dei coniugi Emidio Diomede e Antonella Viviani è stata spazzata via da un errato posizionamento di un pilastro alle fondamenta della struttura che doveva sorreggere il ponte dove poggiava il martinetto. Un errore tecnico quindi. È quanto trapela dai primi risultati delle perizie disposte dalla procura dopo la tragedia del 9 marzo 2017 quando il blocco di cemento finì sulla sede autostradale tra i caselli di Ancona sud e Loreto. Morirono moglie e marito, della provincia di Ascoli Piceno, diretti a bordo della loro auto in direzione sud. Feriti tre operai romeni che si trovavano sull’impalcatura. Stando sempre ai primi esiti, acquisiti in questi giorni dalla Procura, anche i progetti vagliati lo avrebbero fatto presagire perché non abbastanza dettagliati sulla posizione corretta del ponte numero 167. Un quadro più preciso lo si avrà con la chiusura delle indagini preliminari e la consegna delle perizie complete. Messa in dubbio anche la sicurezza del luogo di lavoro e del tratto autostradale alla quale non si sarebbe ottemperato nella fase di posizionamento del blocco. Su questo la Procura ipotizza che la soluzione più indicata sarebbe stata la chiusura dell’autostrada anche se non era mai accaduto per il posizionamento di altri ponti lungo il tratto autostradale. Nel cantiere sarebbe stato previsto solo un piano sicurezza nella fase successiva al posizionamento. Nel frattempo scendono il numero degli indagati. Non più 42 (38 persone fisiche e 4 società), ma 40. Per due la posizione è stata archiviata dalla Procura perché non ritenuti responsabili di nulla. Il fascicolo, aperto dal sostituto procuratore Irene Bilotta, è per omicidio colposo, disastro colposo e lesioni colpose.