Ancona-Osimo

I porti di Ancona e Salerno nel mirino delle Fiamme Gialle: sequestrati più di 5 mila pacchetti di sigarette; 28 denunciati

L'operazione denominata “Duty Free”, è durata oltre sei mesi. Tra le persone nei guai diversi membri degli equipaggi delle motonavi di un noto Gruppo di navigazione

Le Fiamme Gialle con alcune delle sigarette sequestrate nell'operazione "Duty free" tra Ancona e Salerno

ANCONA – Nell’ambito dell’attività di controllo e monitoraggio dei flussi marittimo-commerciali, costantemente effettuata nel porto del capoluogo marchigiano dalle Fiamme Gialle del locale Comando Provinciale, i finanzieri del Gruppo Tutela Economia del Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria di Ancona sono riusciti a smantellare un articolato e collaudato sistema di frode. L’organizzazione permetteva d’introdurre illecitamente ingenti quantitativi di tabacchi lavorati esteri nel territorio italiano in totale evasione d’imposta. Ventotto le persone denunciate.

In particolare, nell’ambito dell’operazione denominata “Duty Free”, durata oltre sei mesi, le accurate indagini, dirette e coordinate dalla locale Procura delle Repubblica, hanno consentito alle Fiamme Gialle, nel periodo tra novembre 2020 e giugno 2021, d’individuare e sottoporre a sequestro 108 kilogrammi, pari a 5.400 pacchetti, di sigarette di contrabbando di varie marche.

Il valore delle sigarette sequestrate ammonta a 28mila e 235 euro e i diritti evasi a quasi 24mila euro.

Artefici dell’illecita e proficua attività sono risultati essere alcuni membri, anche con ruoli di rilievo, degli equipaggi delle motonavi di un noto Gruppo di navigazione, estraneo ai fatti, che effettua le tratte sia tra la Grecia e l’Italia, con approdo nel porto di Ancona, sia tra la Tunisia e l’Italia con approdo nel porto di Salerno.

Chi sono i denunciati

Tra i ventotto denunciati spiccano, infatti, soggetti con il ruolo di “Comandante”, “Commissario di bordo”, “Ufficiale di macchina”, “Medico di bordo” e “Ufficiale di coperta” sino ad arrivare a figure quali “cuoco di bordo”, “cameriere”, “elettricista” e “addetto alle cabine”.

Gli indagati potevano, in virtù del loro lavoro di marittimi, utilizzare le sigarette acquistate a prezzi sensibilmente ridotti a bordo delle navi, in quanto destinate al consumo esclusivo come provvista di bordo e che, pertanto, recavano il bollino rosso di esenzione delle imposte del Monopolio fiscale tabacchi lavorati nonché la dicitura “duty free”, con packaging ed etichette di avvertenze in lingua italiana.

L’indagine

La complessa attività d’indagine, iniziata nel porto di Ancona mediante appostamenti, pedinamenti, esame delle immagini delle telecamere di sicurezza e proseguita con altra attività investigativa pure di natura tecnica, ha permesso di documentare tutti i passaggi attraverso i quali le sigarette di contrabbando sono state introdotte in Italia.

L’operazione “Duty Free” in sintesi

Sono state così monitorate tutte le numerose e prolungate condotte illecite poste in essere dai soggetti indagati nel corso delle operazioni di sbarco dalle navi dei camion e delle autovetture, durante le quali le sigarette venivano trasbordate a mano, nascoste in anonimi plichi e riposte nel bagagliaio di un’autovettura di una compagnia di navigazione che era in uso, per motivi di lavoro, a uno dei soggetti denunciati presente sempre sottobordo e che veniva poi parcheggiata in appositi spazi.

Successivamente, in altri orari della giornata, la vettura veniva prelevata da un altro soggetto originario di Ancona che agiva quale basista in loco. Questa persona grazie alla possibilità di movimento di cui godeva all’interno e all’esterno degli spazi doganali per il ruolo rivestito in quanto dipendente di un’agenzia marittima, all’oscuro dei fatti, curava le successive fasi della frode procedendo alla spedizione in pacchi anonimi tramite ufficio postale e provvedendo alla compilazione delle relative lettere di vettura, ossia i moduli necessari per l’invio. Il contenuto dei pacchi era solitamente dichiarato con la causale effetti personali / vestiario.

L’ufficio postale prescelto per tali operazioni era quello ubicato nell’area portuale dello scalo dorico per limitare al massimo il rischio di controlli, mentre solo tre spedizioni sono state effettuate mediante gli uffici di due corrieri nazionali ubicati nelle immediate vicinanze dell’area portuale. 

Sono state venticinque le spedizioni oggetto di controllo transitate dall’ufficio postale anconetano, i cui funzionari hanno fornito fattiva collaborazione ai finanzieri anche per le operazioni di analisi dei pacchi tramite lo “scanner radiogeno” in loro dotazione.

Alcuni plichi controllati risultavano contenere indumenti personali (vestiario di bordo) e sigarette, altri solo tabacchi lavorati. Mediamente ogni pacco conteneva circa 20 stecche di sigarette. Le destinazioni degli stessi rispecchiavano le località di origine dei marittimi denunciati quindi in prevalenza erano situate in Sicilia e Campania.

Le indagini eseguite hanno permesso poi di portare alla luce un’analoga attività illecita perpetrata nel porto di Salerno, sempre da marittimi dello stesso Gruppo di navigazione e a configurare anche il vincolo associativo tra gli indagati.

Complessivamente sono stati deferiti all’A.G. di Ancona 28 soggetti provenienti da diverse aree geografiche italiane – province di Ancona (1), Napoli (18), Palermo (2), Catania (1), Ragusa (2), Trapani (2), Potenza (2), Chieti e Genova (1).