ANCONA – La piazza risplende, addobbata a festa intorno alla statua di Camillo Benso di Cavour: c’è la ruota panoramica, una delle principali attrazioni cittadine in questo periodo di avvicinamento alle festività, ci sono le casette di legno con il mercatino, c’è la pista di pattinaggio sul ghiaccio e, più avanti, verso il viale della Vittoria, le arcate di luci. Ma poi sul lato della piazza su cui si affacciano gli edifici che fanno angolo con i tre corsi, ecco il degrado rappresentato dai portici. Un pessimo biglietto da visita per chi frequenta quella zona, specialmente in questo periodo, magari provenendo da altre città e arrivando ad Ancona in occasione degli acquisti natalizi. Portici sporchi e imbrattati che non si addicono all’immagine della città data dal corso principale e dalla sua piazza, lungo la passeggiata anconetana da mare a mare. Sotto i portici di piazza Cavour si affacciano diversi esercenti, tra cui una storica edicola e alcuni negozi anche di recente apertura, e quei portoni portano a numerosi studi di professionisti. Realtà che sono tristemente all’opposto di ciò che si nota camminando lungo il passaggio, tra colonne deturpate e scrostate ed escrementi dei piccioni. È una parte di centro cittadino che potrebbe anch’essa rappresentare degnamente il capoluogo e che, invece, vive nella totale assenza di decoro. Una zona che meriterebbe di essere recuperata e restituita pulita ai cittadini.
Non sarebbe compito del Comune ripulire facciate e portici privati ma la stessa amministrazione comunale si è già attivata per cercare di risolvere la situazione, come spiega l’assessore Stefano Foresi: «Siamo in costante contatto con Cimarelli che è l’amministratore di quei condomìni, è chiaro che lì si parla di zone private a uso pubblico. Abbiamo sistemato l’impianto che tiene lontani i piccioni dalla parte dell’edicola, lo stesso abbiamo fatto sull’altro lato dove c’è la pizzeria». E più in generale, anche in riferimento alle fioriere di corso Garibaldi che appena posizionate dal Comune sono state saccheggiate privandole delle piantine, Foresi conclude: «Il decoro di una città dà anche lustro ai suoi cittadini, sono gli stessi abitanti che devono contribuirvi, per il bene della nostra comunità». Le buone intenzioni per i portici ci sono, insomma, ma non sembra un’operazione di recupero attuabile in tempi rapidi.