Ancona-Osimo

Porto, aeroporto e interporto: i sindacati incalzano la Regione

Le Segreterie Regionali FILT CGIL FIT CISL e UIL TRASPORTI esprimono forte preoccupazione per quanto riguarda le infrastrutture marchigiane

ANCONA – «Che fine ha fatto la Regione sulle infrastrutture?». È la domanda che si pongono Filt Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti, esprimendo forte preoccupazione.

«Nonostante da tempo stiamo sollecitando incontri sia istituzionali che con gli amministratori di Porto e Autorità di Sistema Portuale, ad oggi registriamo la totale mancanza di interlocuzione da entrambe le parti – scrivono Valeria Talevi (Filt Cgil), Daniela Rossi (Fit Cisl) ed Emanuele Cingolani (Uil Trasporti) -. Il cambio al vertice di Ancona International Airport e le successive notizie apparse sulla stampa dell’intenzione del fondo Njord Partners di vendere le proprie quote azionarie, che vanno a sommarsi ad una situazione congiunturale già estremamente pesante (crisi energetica, rincari delle materie prime e riduzione dei voli), non fanno altro che aggravare le preoccupazioni che sembrano essere esclusivamente appannaggio del mondo sindacale e non trovano riscontro in alcun dibattito politico che provi a disegnare una prospettiva concreta. Tali criticità, se non immediatamente gestite, rischiano di esplodere nel prossimo autunno, aggravando la già fragile economia marchigiana con perdita di posti di lavoro ed infrastrutture importanti».

Quanto rappresentato, a detta delle organizzazioni sindacali, «va ad incidere negativamente anche sulle potenzialità dell’aeroporto mettendo ancor più a rischio un eventuale investimento di Amazon sul nostro territorio. Anche sul fronte porto si registra un immobilismo della nuova governance: le richieste sindacali non hanno ricevuto riscontri soprattutto in merito al rafforzamento della pianta organica della ADSP al fine di poter dare attuazione agli ambiziosi progetti del PNRR. Il sindacato è inoltre ancora in attesa di conoscere gli esiti sull’individuazione della ZES (Zona Economica Speciale) fondamentale per lo sviluppo e il rilancio del territorio marchigiano».

In merito al Trasporto Ferroviario, i sindacati chiedono di accelerare il processo di velocizzazione e potenziamento della linea adriatica e di dare priorità ai progetti già finanziati, senza distogliervi attenzione, puntando a completare lavori quali: il raddoppio della tratta marchigiana della Orte Falconara e il Lungomare Nord di Ancona indispensabile
per l’ultimo miglio, ovvero la bretella di ingresso e uscita dal Porto. «Ribadiamo l’importanza dei temi descritti e l’urgenza di aprire un confronto serrato e pragmatico con la regione Marche, per evitare crisi occupazionali e perdita di opportunità di sviluppo che si tradurrebbero in un ulteriore isolamento del territorio».