ANCONA – Nei giorni scorsi i finanzieri del Comando Provinciale di Ancona, nel corso dei controlli effettuati su conducenti e passeggeri dei veicoli in transito nel porto dorico e diretti in Albania, hanno fermato una bisarca con a bordo diverse automobili di pregio, e tra queste due Range Rover che hanno sin da subito attirato l’attenzione dei finanzieri. Esaminando i documenti di accompagnamento, infatti, sono state notate delle irregolarità che, grazie all’esperienza dei militari operanti, lasciavano ipotizzare che potessero essere falsi.
Sono stati svolti, pertanto, dei controlli più approfonditi sia sui documenti che sugli automezzi, a seguito dei quali sono stati rilevati evidenti segni di manomissione del numero di telaio. E grazie al successivo e più penetrante esame del sistema di analisi interno e del computer di bordo, di cui sono dotati i predetti automezzi che è stato possibile scoprire la mancata corrispondenza tra i numeri di telaio riportati e quelli posti sulla carrozzeria e sul relativo libretto di circolazione. Individuati i reali numeri di telaio, si è risaliti alla reale identificazione delle autovetture, per le quali, da visura alle banche dati, è stata rilevata la presenza di denunce di furto sporte dai legittimi proprietari. Mentre gli attuali intestatari delle auto, che, stavano tentando di trasferirle in territorio extra Unione Europea, sono stati perciò denunciati all’autorità giudiziaria per i reati di riciclaggio e possesso di documentazione falsa, mentre le due autovetture sono state sequestrate e poste a disposizione dell’Autorità Giudiziaria Dorica che coordina le indagini per l’individuazione di ulteriori responsabilità a carico di altri soggetti.
L’attenzione dei militari all’interno del porto di Ancona, strategico in quanto al centro dell’Adriatico e crocevia di intensi flussi commerciali e passeggeri, consente, ancora una volta, di garantire la sicurezza dei cittadini attraverso il controllo costante delle frontiere e delle merci in ingresso e in uscita dal Paese ed in modo tale di contrastare le attività illecite pregiudizievoli di uno sviluppo economico sano e sostenibile.