ANCONA – Sopralluogo al porto di Ancona del viceministro ai Trasporti Edoardo Rixi e del presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli e successivo incontro in Regione. Una tappa che fa seguito al sopralluogo di ieri all’aeroporto di Falconara e all’Interporto di Jesi, al quale ha preso parte anche il viceministro Galeazzo Bignami.
Obiettivo dei sopralluoghi al polo intermodale, ha ricordato Acquaroli, quello di «fare il punto sulla consistenza e sulla reale situazione delle nostre infrastrutture, è stato importante» per definire strategie per la crescita delle infrastrutture, della logistica delle merci e dei passeggeri della nostra regione, anche per cercare di individuare nell’area Adriatica una nuova possibilità di sviluppo e di crescita».
Siamo riusciti ad individuare gli obiettivi strategici per il porto – ha spiegato – e per il tramite di Mercitalia ci sarà una possibilità ulteriore, con cui questo tavolo potrà intercettare un flusso ulteriore di merci». Le tre infrastrutture «porto, aeroporto e interporto» che «soffrivano molto» con l’intermodalità «gradualmente potranno recuperare centralità e potremo ottenere obiettivi che ci pongano in una condizione di crescita e di capacità di essere attrattivi». Grazie al lavoro svolto «nei prossimi mesi si potrà iniziare a vedere i risultati».
Rixi ha parlato del polo intermodale come di «un modello logistico da potenziare e in parte da ricostruire. Il Governo mette a disposizione i propri tecnici, le proprie risorse e le proprie società, come Mercitalia, Rete ferroviaria Italiana e Anas. In questo momento – ha aggiunto – le priorità sono l’ultimo miglio, il collegamento finalmente alla rete ferroviaria e alla rete stradale del porto di Ancona, riuscendo a bypassare il centro abitato» e «anche il potenziamento del sedime portuale con un nuovo piano regolatore che possa consentire nuovi spazi per un utilizzo molto maggiore di questo scalo che potrebbe servire sia per gestire le autostrade del mare sull’Adriatico e per riuscire ad approfittare dei cambi geopolitici nelle aree del Balcani dell’Est Europa che potrebbero portare nuovo traffico sulla sponda orientale».
Secondo il viceministro ai Trasporti è fondamentale «dare una continuità territoriale» e in tal senso ha rimarcato le risorse messe a disposizione per potenziare i voli, ma «in prospettiva vorremmo creare infrastrutture in grado di consentire agli anconetani e ai marchigiani in generale di potersi muovere liberamente sul territorio nazionale con strade e ferrovie degne di questo nome. Ci stiamo coordinando con le autonomie locali e con la Regione per programmare tutti gli interventi nei prossimi anni».