ANCONA – Il tema del ripascimento di Portonovo, delle mareggiate che anno dopo anno rimodellano la spiaggia anconetana spostando materiale da una parte all’altra e ridisegnando arenili a discapito dell’una o dell’altra porzione di baia, ma anche quello conseguente dei cinque metri di battigia da lasciare liberi al transito come stabilito dalla legge, richiamano l’attenzione dei cittadini a ogni primavera. Le recenti mareggiate hanno sottratto spiaggia soprattutto nella zona degli stabilimenti di Giacchetti, della Capannina e nella spiaggia libera più a sud, verso la chiesetta di Santa Maria di Portonovo. L’argomento è stato portato stamattina 29 maggio in consiglio comunale grazie alle interrogazioni del vicepresidente Francesco Rubini e del consigliere Giacomo Petrelli. Sulle intenzioni del Comune di Ancona ha risposto l’assessore Stefano Tombolini, specificando gli interventi previsti dopo il prossimo 15 giugno. «E’ un argomento che si dibatte tutti gli anni – ha detto Rubini – e quest’anno anche di più. Pongo due domande: chiedo quali saranno gli interventi che il Comune realizzerà in relazione alla movimentazione del materiale, quali a sue spese e quali altri autorizzerà da realizzarsi in capo ai privati. E siccome sono giunte foto che rappresentano comportamenti potenzialmente non conformi alle norme in relazione al rispetto dei cinque metri di battigia, come previsto dalla normativa, chiedo se sono stati verificati questi comportamenti e se, nel caso, si pensa di intervenire». «Chiedo cosa intende fare l’amministrazione per le spiagge libere a Portonovo – ha aggiunto Petrelli –, se si intende mantenere la spiaggia libera della Torre per come si è conformata e come intervenire nell’area oltre la Capannina».
L’assessore Stefano Tombolini ha illustrato le intenzioni dell’amministrazione comunale: «E’ una questione complessa, dal punto di vista giuridico e tecnico. Per il rispetto dei cinque metri, anche relativamente alle aree in concessione, il tema è presente a Portonovo perché alcuni stabilimenti, al seguito dell’attività del mare, hanno visto modificarsi gli spazi di battigia e la concessione in alcuni casi è coincidente con la battigia stessa. La normativa è chiara, da questo punto di vista: stabilisce che i titolari delle concessioni devono consentire libero accesso e transito anche ai fini della balneazione. In quella fascia non è posizionabile alcun elemento di arredo che costituisca ostacolo al transito anche pedonale. Quelle fasce debbono essere mantenute sgombre, è chiaro. Da qui si apre un dibattito tra concessionario e soggetto che deve eseguire un controllo, perché il concetto di ostacolo è malleabile. Abbiamo sollecitato il rispetto di queste disposizioni. C’è giunta voce che ci siano state ispezioni della capitaneria per verificare lo stato dei luoghi, non sappiamo se ci siano provvedimenti, però, non siamo né vogliamo essere sceriffi o manganellatori dei concessionari, vogliamo che sia rispettata la normativa, consigliamo agli operatori il rispetto di queste indicazioni».
Quindi Tombolini ha proseguito rispetto ai progetti del cosiddetto paleggiamento, cioè lo spostamento di materiale depositato dal mare da una parte all’altra della spiaggia tramite pala meccanica: «Ogni anno ci sono i fenomeni di modifica della spiaggia, ogni anno il mare rimodella e ogni anno qualcuno viene premiato a discapito di un altro. Chiediamo agli operatori un po’ di elasticità. Stiamo aspettando la mareggiata per fare il cosiddetto paleggiamento, le statistiche dicono che dopo la seconda metà di giugno avvengono mareggiate che possono vanificare quanto fatto in questo periodo. Cosa faremo: l’orientamento l’ha già dato il sindaco, chiaramente. Il nostro percorso formale è quello che segue le indicazioni del Parco del Conero e la normativa. Il Parco chiede, prima di eseguire qualsiasi attività, di verificare con università e sommozzatori lo stato vegetativo della cystoseira (alga bruna, ndr) e la sua vicinanza alla linea di battigia per evitare di danneggiarla. Quest’attività già convenzionata con l’Università è in corso di svolgimento. L’intenzione è quella di paleggiare longitudinalmente da spiaggia libera a spiaggia libera. Lavoreremo in accordo con gli operatori, che devono lasciare i cinque metri anche per consentirci il transito, visto che non possiamo farlo al di fuori della spiaggia. L’attività è già programmata, aspettiamo che maturino i tempi, dopo il 15 giugno dovremo cominciare, se il mare non provvederà da solo. Per quanto riguarda i fondi, ci sono quelli che arrivano dalla Regione Marche per l’attività protezione del litorale, abbiamo a disposizione 59.600 euro per poter eseguire queste attività che sono computate oggi in circa 10-12mila euro per il lato più importante, cioè dalla spiaggia della Torre verso quella della chiesetta di Portonovo, mentre ha minore impatto il paleggiamento lato nord, lato Trave, con un preventivo di spesa di circa 7mila euro».
Le repliche di Francesco Rubini e Giacomo Petrelli: «Apprendiamo che quest’anno nessun camion pieno di materiale di cava scaricherà mondezza ambientale su Portonovo, è già notizia – ha concluso il primo –. Altra cosa: il paleggiamento non prevede che l’interesse collettivo devolva pezzi di spiaggia ai privati. Lo dico perché assumersi il rischio d’impresa su beni comuni e poi pretendere che il pubblico interesse declini sul rischio d’impresa mi sembra assurdo. Per il resto accolgo con favore questa impostazione, servono soluzioni complessive di lungo termine. Lo chef Cedroni afferma che spostare ciottoli da una parte all’altra della riva è insensato. Forse dovremo ripartire dalle sue parole per cercare di costruire soluzioni di lungo periodo che non vadano continuamente a sacrificare ecosistemi marini». «Quadro esaustivo – ha concluso a sua volta Petrelli –. La situazione sembra essere tranquillizzante, se da una parte risponde all’esigenza di provvedere al paleggiamento per la ricostituzione della spiaggia libera, dall’altra richiede il rispetto dei cinque metri di battigia libera. Mi auguro che si possa provvedere a questo tipo di intervento senza ridurre la spiaggia libera che si è formata in corrispondenza della Torre».