ANCONA – Il governatore delle Marche Luca Ceriscioli e il presidente del Lazio Nicola Zingaretti si sono incontrati ieri pomeriggio, martedì 6, ad Ancona in occasione della tappa marchigiana di #PiazzaGrande (leggi l’articolo), il tour promosso dal presidente della Regione Lazio per lanciare la sua corsa alla segreteria del Pd nel segno di una rottura con il passato. Rilanciare il centrosinistra il suo obiettivo, e per farlo ha scelto un evento itinerante di ascolto e incontro con le persone che si snoda lungo tutto il paese. Sul futuro del partito Zingaretti ha le idee molto chiare e punta dritto verso il cambiamento. «Mi sono candidato per voltare pagina, perché non si può più andare avanti così», ha sottolineato, proponendosi «di essere insieme a tanti altri il baricentro della costruzione di una nuova speranza per l’Italia. Io non ho paura di dire che tanta gente ha votato 5 Stelle e Lega perché voleva cambiare e ha creduto in un messaggio di speranza, però sta venendo fuori che era tutto falso e che soprattutto un Governo che dentro ha le contraddizioni che ha questo Governo non ce la farà mai e quindi il nostro messaggio è cambiare per ridare speranza».
Una candidatura sostenuta dal presidente della Regione Marche Ceriscioli. Un legame, quello tra Marche e Lazio, che si sta rafforzando anche nell’ambito del post sisma. Le due regioni, infatti, proprio ad agosto scorso hanno siglato un accordo con la Direzione Generale Spettacolo del MIBAC, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, per il finanziamento di spettacoli dal vivo nelle aree colpite dal sisma del 2016. Una iniziativa che ha portato nelle Marche oltre 2 milioni di euro di finanziamento e alla nascita di Marche InVita, un’operazione culturale per accelerare la ripartenza dei territori terremotati. Una situazione, quella del post sisma nelle Marche, molto più complessa, come l’ha definita Zingaretti, «sia per la vastità e soprattutto per le scosse dopo il 26 agosto che ne hanno mutato le caratteristiche. L’obiettivo anche di questo accordo è quello di non avere l’idea di ricostruzione solo del manufatto, della casa, ma di ricostruzione di modelli di vita, sociali, culturali, aggregativi e quindi di ricostruzione di economia che permetta ai cittadini non solo di non abbandonare, ma di tornare a chi se ne deve andare e questo io credo sia il senso di quel protocollo. Abbiamo vissuto delle fasi drammatiche però anche il clima di lavorare gomito a gomito è servito e di questo ne va fatto tesoro».
Sulla questione economia circolare, dibattuta proprio in questi giorni a Ecomondo, la fiera di Rimini dedicata alla green economy, secondo Zingaretti l’Italia «non ha futuro fuori da un’idea di sviluppo sostenibile. Non è mai accaduto nella storia dell’umanità quello che è accaduto negli ultimi cinquant’anni e cioè l’uomo e il suo modello di sviluppo hanno avuto il sopravvento sul pianeta. Può sembrare un paradosso, ma noi abbiamo un modello di vita che uccide il pianeta in cui viviamo e quindi uccide anche noi, è un pò un paradosso però è così, e quindi bisogna cambiare sapendo che non sono vincoli, ma sono opportunità perché si vive meglio con un modello di vita fondato sulla sostenibilità ambientale. Pensiamo primo fra tutti ai rifiuti, in una vecchia concezione il cittadino paga quando compra il prodotto, quando lo butta e quando lo dovrà conferire e trattare, con l’economia circolare, basata sul riciclo, non solo non paga il conferimento, ma se mandato a riuso o a produzione energetica ci si guadagna, perché il rifiuto ridiventa materia prima. Bisogna superare la pigrizia perché può frenare questo processo, però è l’unico modo per rimettere in piedi l’economia italiana».
Intanto la sanità marchigiana procede sul fronte del Piano Socio Sanitario regionale.
«Il piano sanitario ha concluso la prima fase, quella che chiamiamo della partecipazione – ha detto Ceriscioli – dove abbiamo mostrato tutti gli indirizzi di carattere generale, raccolto osservazioni fatte dai soggetti più diversi e ricostituito quella base che serve per sviluppare un vero e proprio piano. Lo presenteremo da qui a una ventina di giorni, dopo gli ultimi passaggi di affinamento, dopo di che inizierà l’iter vero e proprio del piano.
Abbiamo deciso di fare un percorso molto partecipato in modo che fin nella prima fase ci fosse il contributo di tutti», soprattutto, come ha evidenziato Ceriscioli per quanto riguarda il piano sanitario che solitamente è di 800 pagine e diventa indiscutibile. «In questa maniera crediamo di aver fatto un percorso che ha permesso già a tutti di dire la propria già ancora prima di vedere la prima riga stesa – ha precisato – Dopo di che ci sarà la fase conclusiva quindi sul piano vero e proprio con tutti i passaggi previsti. Un grosso lavoro soprattutto da parte della commissione consiliare. Il piano sociale che ha lavorato in parallelo, anche questo ha fatto tutto il percorso in termini partecipativi è un pochino più indietro, perché è partito leggermente dopo, però presto farà lo stesso percorso».