L’estate per uno sportivo è la parte più delicata e importante della stagione. Dall’estate si pongono le basi per l’anno che verrà, si amalgama il gruppo, si registrano meccanismi offensivi e difensivi. L’estate è la stagione della programmazione, della semina e solo muovendosi nel modo più corretto possibile si potrà raccogliere durante l’annata. L’estate è anche il mese della temuta preparazione atletica, il momento in cui gli atleti muovono le loro gambe “imballate” e le preparano allo sforzo del campionato.
«La preparazione fisica solitamente è bene mantenerla su standard fissi di anno in anno, se porta benefici tangibili – ci spiega Alessandro Squartini, Professore ISEF e Preparatore Atletico -. SI potrebbero effettuere alcune piccole modifiche per renderla sempre più efficace dando continuità al lavoro nel corso di tutta la stagione agonistica. In questi ultimi anni, anche a livello professionistico, la preparazione si sta spostando sempre più verso un allenamento che ha alla base esercitazioni di antinfortunistica per poi concentrarsi naturalmente anche sulla parte condizionale, fondamentale per ottenere intensità e ritmi elevati durante le gare».
«Una buona preparazione fisica è importante per qualsiasi attività, da quella amatoriale a quella agonistica. È molto importante saper distribuire bene il carico di lavoro durante l’anno, gestendo bene non solo l’intensità del carico, ma anche le fasi di recupero fondamentali per una crescita ed un mantenimento della prestazione per l’atleta».
E c’è poi il discorso cibo, da abbinare necessariamente allo sforzo: «L’alimentazione e il nutrimento sono fondamentali in tutto l’arco dell’anno (e non solo per chi fa agonismo), sia nella fase di carico che in quella di recupero ed è anche molto importante gestire correttamente questo momento sia nella fase che precede la gara sia in quella post-gara per un recupero più efficace e veloce dell’atleta».