OSIMO – Un anno fa un’aggregazione di enti pubblici e del terzo settore ha ottenuto l’accreditamento all’Albo unico del Servizio civile universale tenuto alla presidenza del Consiglio dei Ministri. Quando la normativa ha trasformato il Servizio civile da nazionale ad universale, gli enti che da anni presentavano e gestivano progetti di Servizio civile non avrebbero più potuto continuare se non in sinergia, costituendo una rete e rispondendo ai nuovi requisiti di qualità imposti dalla norma.
La scelta è stata quella di aggregarsi tra enti del territorio per continuare a presentare progetti di Servizio civile con la stessa attenzione che fino ad allora aveva animato le progettualità: bisogni espressi sia dai giovani, attori principali, che dalle fragilità sociali che gli enti rilevano quotidianamente.
I veri attori di questo processo, anche per il 2021, saranno i giovani: 663 saranno quelli impiegati in 37 diversi progetti su tutto il territorio marchigiano. Gli enti hanno concordato che non si può essere coesi se non si pone attenzione alle fragilità dei giovani, per questo hanno deciso di riservare 53 posti, dei 663 disponibili, a giovani con minore opportunità (bassa scolarità, difficoltà economiche o disabilità).
È stato spiegato oggi (12 gennaio) durante una conferenza stampa online organizzata dalla Grimani Buttari di Osimo capofila del progetto. L’accreditamento infatti coinvolge 19 enti in tutto legati da un contratto di impegno e responsabilità di servizio civile.
Oltre al Buttari ci sono: Comune di Osimo, Comune di Castelfidardo, Comune di Camerano, Comune di Montecosaro, Comune di Morrovalle, Asso (Azienda speciale servizi Osimo), Fondazione osimana Padre Bambozzi, Fondazione Recanatesi di Osimo, Fondazione Ircer Assunta di Recanati, Fondazione De Luca – Mattei di Matelica, Asp “A. Chierichetti” di Gagliole, Croce Verde di Castelfidardo, Anfass Conero, Fondazione Ferretti di Castelferretto, L’Albero delle stelle di Loreto, Mensa lauretana della carità, cooperativa sociale “Pio Carosi” e cooperativa sociale agricola “Il Talento” di Morrovalle.
Nella scadenza dell’anno 2020, prevista per la presentazione di programmi e progetti, la Grimani Buttari ha presentato al Dipartimento per la Gioventù il programma Coesione sociale Marche per l’impiego complessivo di 146 giovani operatori suddivisi in 10 progetti. Il programma finanziato pone particolare attenzione ai bisogni emergenti del territorio, tanto che 28 posti sono riservati a giovani con minori opportunità. Per partecipare i giovani di età compresa tra 18 e 28 anni (28 anni e 364 giorni) devono possedere lo Spid (Sistema pubblico di identità digitale) e presentare la domanda in modalità telematica. Le domande scadono l’8 febbraio.
«C’è soddisfazione per l’obiettivo raggiunto, con grande dedizione e sforzo – ha detto il presidente del Buttari Fabio Cecconi -. Per questa prima esperienza di Servizio civile universale la Grimani Buttari ha coinvolto anche gli altri enti accreditati delle Marche: Comune di Macerata, Comune di Fermo, Comune di Ascoli Piceno, Comune di Ripatransone, Unione Montana Potenza Esino Musone, associazione Spazio cultura e Asur Marche. Con piacere gli otto enti co-programmanti hanno aderito alla proposta ed hanno nominato la “Grimani Buttari” capofila per la presentazione di un programma che rispettasse le peculiarità dei territorio ed amalgamasse le migliori risorse regionali dal territorio per il territorio.
Coesione sociale Marche è frutto di un lavoro di collaborazione e condivisione che vede coinvolti 131 singoli enti di accoglienza di cui 104 Comuni delle Marche (su un totale di 224 Comuni totali della Regione), tre Unioni montane, 24 enti del Terzo settore. Coinvolge il “Servizio regionale formazione lavoro e Centri per l’impiego” oltre a numerosi partner nei singoli progetti. Il programma, che ha ottenuto un punteggio di 88,8/100, è risultato il secondo più numeroso per numero di progetti (37), su un totale di 938 programmi totali presentati al Dipartimento e tra i primi 15 enti in Italia per numero di volontari impiegati.
Questo dimostra che la qualità nella progettazione e programmazione del Servizio civile si possa ottenere anche da piccoli enti. Ogni ente co-programmante contribuisce in modo determinante alla realizzazione del programma, alcuni per le caratteristiche territoriali, altri per quelle di mission».