ANCONA- Diminuiscono gli infortuni sul lavoro nelle Marche. Nel primo semestre del 2017, le denunce pervenute all‘Inail sono state 9.339, l’1,20% in meno rispetto allo stesso periodo del 2016. Occorre comunque tenere conto che non tutte le denunce che arrivano all’Ente sono poi accolte. I dati statistici (Open data Inail), rilevano dal 2014 ad oggi, un continuo decremento infortunistico. Questo è dovuto ad un maggiore impegno nel sistema della prevenzione regionale e alla maggiore sicurezza nei luoghi di lavoro. Nel 2014 le denunce di infortunio sono state 20.012, nel 2015 19.165, nel 2016 18.899. Nel periodo gennaio-settembre 2016 sono state 13.755, nello stesso periodo del 2017 sono state leggermente più numerose: 13.774 (+ 0,14%). Entrando nelle specifico delle modalità di accadimento, emerge che la maggior parte degli infortuni avvengono in occasione di lavoro: 15.925 nel 2016. Di questi 15.244 sono avvenuti all’interno delle aziende, 681 su strada con mezzo di trasporto.
2.7744 sono state invece le denunce per infortuni avvenuti in itinere, ovvero accaduti nel tragitto casa – lavoro e viceversa, oppure, ad esempio per andare a mangiare durante la pausa pranzo. Quelli avvenuti senza mezzo di trasporto sono stati 611, quelli con mezzo di trasporto 1.433. La provincia marchigiana dove dal 2014 si registra il maggior numero di denunce per infortunio è Ancona (6.876 nel 2016) seguita da Pesaro- Urbino (4.389 nel 2016), Macerata (3.626), Ascoli Piceno (2.372) e Fermo (1.436). Rispetto agli anni passati diminuiscono, seppur di poco, anche le denunce di infortunio con esito mortale. 41 nel 2014 (32 in occasione di lavoro e 9 in itinere), 44 nel 2015 (33 al lavoro e 11 in itinere), 39 nel 2016 (25 in occasione di lavoro e 14 in itinere). Per quanto riguarda i primi 9 mesi del 2017, sono stati denunciati all’Inail Marche 28 casi (21 al lavoro e 7 in itinere) mentre nello stesso periodo del 2016 sono stati 31 (18 al lavoro e 1 in itinere).
Anche per gli incidenti mortali sul lavoro, Ancona è la provincia dove dal 2014 al settembre 2017 si è registrato il maggior numero: 9 nel 2014, 15 nel 2015, 14 nel 2016. Quest’anno tra gennaio e settembre si sono verificati 6 infortuni mortali, lo stesso periodo dell’anno precedente sono stati il doppio, 12. Nella provincia di Ascoli Piceno nel 2014 le denunce di infortuni con esito mortale sono stati 8, 5 nel 2015 e 4 nel 2016. A Fermo, 8 nel 2014, 5 nel 2015 e 2 nel 2016. Nella provincia di Macerata sono stati 9 nel 2014, 9 nel 2015, 11 nel 2016. Nella Provincia di Pesaro Urbino sono stati 7 nel 2014, 10 nel 2015 e 8 nel 2016. Per quanto riguarda le denunce di malattie professionali per settore, negli ultimi anni sono aumentate. Complessivamente nel 2014 sono state 4.761, nel 2015 5.168 e nel 2016 5.407. Nel periodo gennaio-settembre 2017 sono state 3.997, 297 denunce in meno rispetto allo stesso intervallo mensile del 2016.
I casi più frequenti riguardano le malattie del sistema osteomuscolare e del tessuto connettivo (3.301 nel 2014, 3.478 nel 2015, 3.623 nel 2016); malattie del sistema nervoso (787 nel 2014, 932 nel 2015 e 1.032 nel 2016); malattie dell’orecchio e dell’apofisi mastoide (318 nel 2014, 415 nel 2015, 451 nel 2016); malattie del sistema respiratorio (127 nel 2014, 133 nel 2015, 113 nel 2016); tumori (106 nel 2014; 89 nel 2015 e 86 nel 2016). La provincia dove si è registrato il maggior numero di denunce di malattie professionali è senza dubbio Macerata: 3.951 denunce dal 2014 al 2016. Segue Pesaro – Urbino con 3.688 casi nel triennio, Ascoli Piceno con 3.169 denunce, Ancona con 2.423 e Fermo con 2.105. Infine, è soprattutto il genere maschile a rimanere coinvolto in infortuni sul lavoro. L’età media è 45 anni e spesso è proprio l’esperienza o la troppa sicurezza a giocare brutti scherzi.
«L’aumento relativo alle malattie professionali non rappresenta un fatto complessivamente negativo in quanto l’incremento è il prodotto anche di un forte impegno del sistema della prevenzione regionale (Inail, Regione, Asur ecc…) rivolto a far emergere patologie c.d. sconosciute– spiega la dott.ssa Anna Maria Polichieni, Direttore regionale Inail Marche-. Negli anni si registra complessivamente una maggiore attenzione dei datori di lavoro ad investire in sicurezza, anche se permangono atteggiamenti meno interessati alla prevenzione sul lavoro. In particolare, per quest’ultimi, l’Inail ha realizzato un software chiamato “Co&Si”: Costi e Sicurezza scaricabile dal sito istituzionale. Si tratta di un applicativo per la stima dei costi generati dalla “non sicurezza”, cioè quei costi che si generano per l’azienda in caso di infortunio».