Ancona-Osimo

Primo trimestre 2022, le esportazioni delle Marche crescono dell’89,4%

Le Marche crescono dell’89,4%, una performance molto positiva dovuta principalmente alle maggiori vendite di prodotti farmaceutici (+642,8%)

ANCONA – Nei primi nove mesi del 2022 l’export italiano mostra una crescita molto sostenuta (+21,2% rispetto allo stesso periodo del 2021) e diffusa a livello territoriale, seppure con intensità diverse. Le Marche crescono dell’89,4%, una performance molto positiva dovuta principalmente alle maggiori vendite di prodotti farmaceutici (+642,8%). Al netto della variazione del comparto farmaceutico la crescita dell’export delle Marche risulta in linea con la media nazionale.

Il peso dell’export della regione sul totale nazionale è salito dal 2,4% al 3,7%; la crescita ha riguardato sia le vendite verso i Paesi Ue (+87,6%) sia, soprattutto, quelle verso i Paesi extra Ue (+91,7%).

«Le Marche fanno meglio dell’Italia, anche al netto della performance del farmaceutico che pure è un comparto che genera lavoro e valore», le parole del presidente di Camera del Commercio Marche Gino Sabatini commentando i dati export del terzo trimestre 2022. «Tutti i settori al centro dell’azione promozionale della Camera e delle nostre Aziende Speciali, moda, agroalimentare, mobile e meccanica, contribuiscono in modo importante alla crescita del nostro export. Molto bene il calzaturiero nonostante la perdita di quote di mercato russo. La Germania è il primo Paese di riferimento per tutte le nostre imprese, la Francia è sempre sul podio. Usa e Cina sono destinazioni importanti rispettivamente per Mobile e Moda. Sono segni incoraggianti che tracciano un’indicazione per il lavoro che ci aspetta per il 2023 alle porte e ci vedrà al fianco della Regione con ATIM e SVEM. presto presenteremo i nuovi programmi e il calendario di un anno che si preannuncia ricco di opportunità».

Il valore delle esportazioni delle Marche tra gennaio e settembre 2022 è di 17.074,4 milioni di euro. Scendendo nel dettaglio dei dati marchigiani, l’export del comparto farmaceutico risulta cresciuto di sette volte rispetto allo stesso periodo del 2021 ma crescono in modo consistente anche le esportazioni di macchinari ed apparecchi (+5%), di metalli e prodotti in metallo (+25,6%), di pelli e calzature (+33,4%), di apparecchi elettrici (+6,7%), di altri mezzi di trasporto (+121,7%), di articoli in gomma e materie plastiche (+18,3%),  di mobili (+5,9%), di sostanza e prodotti chimici (+14,9%), di articoli di abbigliamento (+28,6%), di prodotti alimentari e bevande (+23,5%), di carta e prodotti di carta (+20,6%), di prodotti petroliferi (+250,5%), di legno e prodotti in legno (+29,6%), di prodotti tessili (+27,3%).

«Un risultato particolarmente significativo per la nostra regione – ha commentato il presidente di Confindustria Marche Roberto Cardinali – trainato dal comparto farmaceutico ma che ha coinvolto tutti i principali settori di specializzazione. L’industria manifatturiera marchigiana continua a reggere in termini di produzione e vendite a fronte di costi altissimi, difficoltà di approvvigionamento di materie prime e beni intermedi, aumento di costi e tempi di trasporto, rialzo dei tassi di interesse, minore liquidità disponibile a causa delle bollette energetiche ed erosione progressiva dei margini che rende sempre più difficile gli investimenti. Non sappiamo però per quanto ancora riusciranno a resistere le nostre imprese se non si interverrà con misure strutturali e coraggiose su lavoro e crescita».

A livello provinciale si registra l’aumento delle esportazioni in tutte le province: Ancona (+23,4%), Macerata (+25,3%), Fermo (+35,3%), Pesaro Urbino (+18,8%). Ad Ascoli Piceno il valore delle esportazioni è risultato quintuplicato (+401%) influenzato dall’andamento dei prodotti farmaceutici (+680,9%).

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