ANCONA – La Procura Generale della Repubblica di Ancona ha presentato stamane il suo primo bilancio di responsabilità sociale. Un bilancio in positivo e un atto che vuole rendere trasparente la gestione dell’Ufficio Giudiziario, ha detto il Procuratore Generale della Repubblica Sergio Sottani. Dal documento è emerso che la Procura nel 2017 si è autofinanziata grazie alle attività di confisca. Le uscite nel 2017 sono state pari a 1 milione e 254 mila euro, mentre le entrare, costituite dalle confische, hanno ammontato a 1 milione e 300 mila.
Il costo delle auto blu è sceso da 9 mila euro del 2015 a circa 5 mila euro nel 2017, mentre senza alcuna spesa è migliorata la comunicazione verso l’esterno grazie alla realizzazione del sito internet e della carta dei servizi. Ridotte fortemente le spese postali che sono passate dai 4 milioni e 482 mila euro del 2015 a 1 milione e 759 mila euro del 2017, «grazie all’informatizzazione degli Uffici Giudiziari» come ha evidenziato il Procuratore Sottani, discorso diverso per quanto riguarda «la spesa per la stampa degli atti, su questo si può ancora migliorare».
Le spese per il personale di Magistratura è sceso dai 682 mila e 292 euro del 2015 ai 554 mila e 446 euro del 2017, mentre il costo per il personale amministrativo è cresciuto passando dai 486 mila e 709 euro del 2015 ai 514 mila e 690 euro del 2017. I costi di giustizia, ossia le spese per i processi tra consulenti, interpreti, traduttori, custodi e gestori telefonici, sono diminuite rispetto al 2015 quando erano pari a 39 mila e 427 euro attestandosi a 17 mila e 742 euro del 2017. Per quanto riguarda i costi di struttura (locazioni, arredi, utenze, acqua e energia elettrica) nel 2017 ammontano a 181 mila e 724 euro. In calo anche i costi di funzionamento (spese postali, toner, materiale igenico, fotoriproduttori, e carta, spese di ufficio, visite fiscali, spese per la sicurezza nei luoghi di lavoro e costi degli automezzi) che complessivamente ammontano nel 2017 a 16 mila e 401 euro, mentre nel 2015 si attestavano a 22 mila e 163 euro.
Riguardo la carenza cronica di personale nella Procura, il dirigente amministrativo della Procura Generale, Luigino Piselli, ha annunciato la stipula di una convenzione, avvenuta nel mese di novembre scorso, con la Corte di Appello e la Regione Marche grazie alla quale partiranno a breve 22 tirocini della durata di 6 mesi.
«Un atto che apprezzo molto – ha detto il Procuratore Capo della Repubblica di Ancona Monica Garulli – perché credo che abbiamo un obbligo di trasparenza nella gestione delle nostre risorse anche perché è importante che si comprenda come i nostri uffici non sono in perdita come apparentemente si potrebbe ritenere, ma riescono a gestire le risorse con l’idea di bilancio e anche con delle attività sia in senso economico e spero anche in senso di ritorno dell’attività e della risposta di legalità per i cittadini».
Una attività di autovalutazione che, come ha spiegato il presidente della Corte di Appello Luigi Catelli, consente di evidenziare obiettivi, aspetti positivi e criticità, permettendo di riflettere sulle possibili soluzioni per risolvere gli aspetti meno positivi.
Il documento è stato realizzato da un gruppo di lavoro costituito da esponenti della Procura Generale, dell’Ordine dei Commercialisti di Ancona, dell’Ordine degli Avvocati di Ancona, da membri dell’Università Politecnica delle Marche e da esperti contabili.
«Il bilancio sociale – ha concluso Sottani – consente un controllo sugli obiettivi stabiliti in una logica manageriale» e nell’ottica del raggiungimento degli stessi.