Ancona-Osimo

Procure unite per processi più snelli e vigilanza agli appalti post sisma a rischio d’infiltrazioni mafiose

Firmato ad Ancona il protocollo che culminerà con una ulteriore sinergia tra le procure del cratere e l'Anac. Scambio di informazioni con la banca dati della Direzione nazionale antimafia. Sergio Sottani: «Si eviteranno duplicazioni di indagini»

La firma del protocollo in procura generale. Da sinistra Elisabetta Melotti, Giuseppe De Rosa, Sergio Sottani e Giovanna Lebboroni
La firma del protocollo in procura generale. Da sinistra Elisabetta Melotti, Giuseppe De Rosa, Sergio Sottani e Giovanna Lebboroni
Elisabetta Melotti
Elisabetta Melotti

ANCONA – Scambio di indagini, di dati e soprattutto una minore perdita di tempo per velocizzare i processi. Nove procure si mettono insieme e firmano un protocollo d’intesa che preserverà anche gli appalti della ricostruzione per il post terremoto che fanno gola alle associazioni mafiose vista la mole di denaro che verrà messa in circolo. L’unione è stata siglata oggi tra la procura generale, le procure di Ancona, Macerata, Pesaro, Ascoli, Fermo e Urbino, la procura dei minorenni e la procura regionale alla Corte dei Conti. Domani il successivo passo con le procure del cratere per le aree terremotate, Macerata, Ascoli e Fermo, che firmeranno un documento analogo con l’Anac, l’autorità nazionale anticorruzione guidata da Raffaele Cantone per una maggiore vigilanza sulla ricostruzione post sisma quando partiranno gli appalti.

Sergio Sottani
Sergio Sottani

«In questo modo si eviteranno duplicazioni di indagini – ha spiegato il procuratore generale Sergio Sottani – e anche gli indagati verranno sentiti una sola volta per tutte le indagini. Così si velocizzeranno anche i processi».
In questa maniera l’accesso alle indagini dalle varie procure sarà più immediato ed efficace per contrastare i reati.
Per il protocollo con l’Anac si mirerà ad avere informazioni dettagliate con i cantieri per evitare che succeda quanto accaduto dopo il terremoto de L’Aquila. «È da mesi che si sta lavorando a questo – ha detto il procuratore distrettuale di Ancona Elisabetta Melotti – e sarà utile per la fase post sismica della regione dove il rischio infiltrazioni della criminalità organizzata è alto. Non siamo ancora nella fase della ricostruzione ma sarà utile sapere che sarà possibile uno scambio di informazioni tramite la banca dati presso la Direzione nazionale antimafia e la Direzione distrettuale antimafia». Questo per evitare che vengano assegnati appalti ad aziende in odore di mafia o che i lavori siano poi subappaltati a ditte che lavorano per la mafia.

Le procure lavoreranno con uno scambio di cartelle che conterranno informazioni utili alle indagini.

Giuseppe De Rosa
Giuseppe De Rosa

«Il protocollo prevede una attività di coordinamento semestrale – ha aggiunto Giovanna Lebboroni, procuratore capo della procura dei minori – con uno scambio attento di indagini».
A sollevare per primi l’esigenza di un maggiore accesso tra procure è stata la guardia di finanza. «Ci avevano segnalato questa esigenza – ha detto Giuseppe De Rosa della procura regionale – perché ogni volta si vedeva attribuire diverse deleghe dalla procura, dalla Corte dei Conti, per le indagini».