ANCONA – La febbre alta, un tampone che si era recato a fare in piazza d’Armi ma poi slittato più avanti ed infine la morte nel letto di casa. Cosa è successo al professore Michele Mariani, 56 anni?
La Procura di Ancona ha aperto un fascicolo dopo la morte dell’insegnante della scuola media Marconi trovato deceduto in casa venerdì scorso (5 marzo). Originario di Amandola, aveva la febbre alta da una settimana e nella classe c’erano stati casi di positività al Coronavirus. Mercoledì era andato in auto alla postazione in piazza d’Armi, per fare il tampone molecolare, e capire se aveva preso il Covid-19 ma il suo nome non era nella lista dei prenotati quindi era stato mandato via senza fare l’esame. Eppure aveva atteso due ore, al freddo.
Il medico di base gli aveva poi prenotato il test per ieri ma è stato troppo tardi. Un tampone post mortem fatto all’obitorio dell’ospedale di Torrette avrebbe poi confermato che era positivo al virus. Lo sostengono gli amici, in contatto stretto con un parente. Una vicenda tutta da chiarire. Il fascicolo è stato aperto dal pubblico ministero Marco Pucilli che non ha però disposto ancora nessuna autopsia sulla salma del prof. Al momento non risultano esposti presentati dai familiari. A dare l’allarme, venerdì scorso, era stata una amica che non lo aveva più sentito dal giorno prima e si era quindi preoccupata chiamando la polizia. Mariani è stato trovato morto poco dopo le 9. Da giorni si curava con antibiotici e tachipirina, prescritti dal suo medico. Ancora da fissare i funerali.