ANCONA – Anche gli operatori sanitari devono essere sottoposti a profilassi vaccinale. L’Azienda Sanitaria Unica Regionale (ASUR), ha attivato un percorso, attraverso un gruppo tecnico, con l’obiettivo di mettere in campo quanto necessario per ottenere un’adeguata copertura vaccinale negli operatori sanitari. Un primo passo che stabilisce specifiche disposizioni volte alla tutela del personale sanitario e dei pazienti.
«L’intenzione della Direzione Generale dell’Azienda – spiega Alessandro Marini, direttore generale Asur – è quella di realizzare una attiva e costante sorveglianza negli operatori sanitari dipendenti, partendo dal documento di valutazione del rischio biologico, per arrivare all’identificazione della tipologia di vaccinazioni da richiedere al personale qualora non immunizzato dalla malattia naturale».
I Responsabili dei Servizi di Protezione e Prevenzione dell’ASUR, Medici Competenti delle Aree Vaste, Direttori dei Servizi di Igiene e Sanità Pubblica (servizi vaccinali) e Direttori di Direzione Medica Ospedaliera, stanno lavorando sulle modalità operative per il raggiungimento della copertura immunitaria o vaccinale degli operatori sanitari che operano a stretto contatto con pazienti e utenti, dando priorità alle aree nelle quali sono presenti soggetti immunodepressi ed aree di maggiori criticità per l’esposizione al rischio biologico.
«Si parte con una serie di campagne di comunicazione, formative e informative per il personale sanitario – spiega Marini – al fine di diffondere in modo uniforme a tutti gli operatori dipendenti la strategia che l’Azienda intende adottare per raggiungere l’obiettivo prefissato, e saranno definiti anche il cronoprogramma delle attività, l’offerta vaccinale e la gestione delle inadempienze».