ANCONA – Sono «4.156 i profughi ucraini» complessivamente arrivati finora nelle Marche. Lo fa sapere l’assessore alla Protezione civile Stefano Aguzzi nel precisare che un 40% circa sono minori, mentre la restante quota sono donne, la parte preponderante, e ci sono circa 300 uomini. Nei Cas, centri di accoglienza straordinari, sono ospitati 204 profughi, altri 30 si trovano negli hotel messi a disposizione dalla Protezione civile regionale.
L’assessore spiega che in provincia di Ancona su 1.230 profughi ucraini complessivamente accolti sono 85 quelli ospitati nei Cas, centri di accoglienza straordinari, in provincia di Ascoli Piceno su 360 totali sono 25 quelli nei Cas, nel fermano 21 su 543 arrivati, in provincia di Macerata 40 su 926, mentre nella provincia di Pesaro Urbino sono 33 su 1.097 complessivamente arrivati.
«Ci aspettavamo un flusso più elevato – spiega – e una richiesta maggiore di accoglienza, tanto che ci eravamo attivati con gli albergatori marchigiani per avere a disposizione stanze in cui accogliere le famiglie in fuga dalla guerra», ma per ora «sono 30 le persone, donne e bambini, ospitate nelle strutture messe a disposizione dalla Protezione civile, tra il pesarese e l’anconetano» gli altri sono stati accolti da familiari e amici.
L’assessore plaude «al lavoro che stanno svolgendo le Prefetture delle Marche in questa emergenza umanitaria» e spiega che «non essendoci richieste di profughi da isolare nel Covid Hotel, perché risultate positive al virus, non abbiamo, per ora, prorogato la struttura di Porto Sant’Elpidio» la cui convenzione con la Regione Marche è scaduta il 31 marzo. Aguzzi precisa che i positivi al tampone «per ora hanno tutti modo di restare isolati nelle abitazioni dove sono stati accolti».
Sul fronte sanitario legato all’accoglienza dei profughi la direttrice generale Asur Marche Nadia Storti ha spiegato che «la situazione è tranquilla» in quanto «i numeri sono ancora piuttosto ridotti e riusciamo a controllare tutti quelli che arrivano che si registrano; l’importante è che venga fatta la registrazione perché sono sensibili anche al controllo delle vaccinazioni obbligatorie dei bambini, dobbiamo accoglierli con umanità, attenzione e rispetto».
La direttrice Asur ha sottolineato che «c’è un po’ di resistenza sulle vaccinazioni», come dimostrato anche dalla copertura vaccinale contro il Covid che in Ucraina si attesta attorno al 35%. «Per il resto – conclude – si sottopongono al tampone, e soprattutto nei bambini c’è particolare attenzione».