ANCONA – Addio alle inferriate arrugginite e al vecchio impianto sul ballatoio della Galleria Dorica. Come previsto dall’ordinanza del sindaco Valeria Mancinelli, la ditta lale e Calendari che ha in carico l’amministrazione del palazzo che sorge sopra la Galleria, ha verniciato le inferriate che ora sono color blu acciaio, ha pitturato di bianco la parte sottostante e ha rimosso il vecchio impianto al centro del ballatoio. Il 31 agosto il Sindaco aveva infatti firmato un’ordinanza nei confronti della ditta lale e Calendari, in cui chiedeva la rimozione di «tutte le macchine esterne degli impianti che si ergono sul ballatoio di primo livello del portico di accesso alla galleria, e la riparazione degli elementi decorativi».
«Questo è solo il primo passo per la riqualificazione della galleria – dichiara il vicesindaco Pierpaolo Sediari – entro la fine del 2017 saranno pulite anche le colonne e le lastre di marmo delle pareti. Stiamo ragionando su come intervenire e, chiaramente, servirà la collaborazione dei privati e degli amministratori del condominio. Inizieremo senz’altro con la pulizia dei due ingressi principali, in corso Garibaldi e in corso Mazzini, ma troveremo una soluzione per risolvere anche il problema dei piccioni».
Le colonne della galleria sono infatti divenute lavagne per writers. Pur essendoci delle targhe che vietano l’affissione di manifesti, c’è chi continua ad attaccare locandine e a scrivere nomi e messaggi d’amore. «La pulizia del ballatorio – dichiara Cristina Notarangelo, titolare Tecnottica – è un primo passo, ma noi chiediamo anche la pulizia delle colonne e dell’intera galleria. Da troppo tempo versa in uno stato di degrado e di incuria. Sulle colonne c’è una targa che vieta l’affissione di manifesti, ma tutti continuano ad attaccarli sulle pareti. Per non parlare dei due pannelli che sono pieni di fogli e annunci pubblicitari».
«Ho creduto da sempre nella galleria dorica – racconta Ines Laura Foschi, artigiana delle ceramiche e titolare negozio C Berardi – e per questo ho aperto il mio negozio al suo interno. Continuo quindi a battermi affinché torni al suo antico splendore. Spero che diventi una galleria raffinata, simile a quelle che si trovano in tanti centri storici italiani». Un tempo la galleria era infatti un emblema della belle époque anconetana. Un elegante spazio al coperto, progettato nel 1956 dall’architetto Emilio Ambron su tre piani: il salone centrale, lo spazio underground ricco di negozi, e un ballatoio al primo piano che corre lungo tutta la struttura e che una volta era pieno di tavolini ed esposizioni.
Intanto il consiglio comunale ha approvato la convenzione che tornerà a disciplinare l’uso della galleria. L’atto, valido per nove anni, sarà presto firmato dai tre amministratori del condominio (Galleria Dorica Iale e Candelari, Helios srl e Studio tecnico Lucarini) e disciplinerà l’uso pubblico dell’area, i costi di illuminazione e pulizia a carico del Comune. Per quanto riguarda l’illuminazione, il Comune «ne curerà a sue spese la gestione e la manutenzione, alle stesse condizioni riguardanti la pubblica illuminazione». Le spese per il consumo di energia elettrica riferite ai soli apparecchi illuminanti ed impianti curati dal Comune saranno a totale carico dell’ente. I proprietari, «a loro cura e spese, provvederanno all’apertura e alla chiusura degli accessi alla galleria». Il transito pedonale pubblico sarà garantito «dalle 7 alle 22 dal primo ottobre al 30 aprile e dalle 7 a mezzanotte dal primo maggio al 30 settembre». La nuova convenzione prevede anche la possibilità di far svolgere all’interno della Galleria iniziative pubbliche.