ANCONA – Le Marche dell’olio: la nostra regione vanta una produzione di 2mila 300 tonnellate dal valore di 16.3 milioni di euro. Sono 9532 gli ettari di terreno coltivato a olivi, 154 i frantoi, 18mila le aziende produttrici. Volano le esportazioni: il nostro olio va soprattutto negli Usa, in Germania e in Giappone:
«Per la tradizione enogastronomica, l’olio non è solo un condimento, ma un ingrediente», commenta il presidente della Camera di Commercio delle Marche, Gino Sabatini. «Un ingrediente che – prosegue – si riallaccia a una storia italiana che vede la propria civiltà fondata da duemila anni a questa parte su grano, vino e olio». Una realtà produttiva negli ultimi mesi messa alla prova soprattutto da eventi meteo avversi, il noto alternarsi di precipitazioni eccezionali, caldo fuori della norma, grandinate.
«Il calo anno su anno è del 30%. In attesa dei dati 2023, come Camera Marche attraverso il braccio operativo dell’Azienda Speciale Linfa, vogliamo riportare l’attenzione su un comparto emblematico per la nostra economia, la nostra dieta, la nostra salute, il nostro turismo», continua lui.
Per questo, la Camera regionale, con il supporto di Linfa e nell’ambito del progetto nazionale Ercole Olivario, promuove il Concorso regionale Thesaurus Marche 2024, nato per valorizzare e premiare i migliori oli della Marche, vale a dire prodotti che racchiudono come uno scrigno una componente preziosa del patrimonio del territorio, e non parliamo solo di agroalimentare.
Le olive e l’olio, infatti, segnano anche paesaggio, cultura, iconografia, spiritualità, stile di vita e rappresentano di fatto un nutrimento per corpo e anima che fa bene anche allo sviluppo economico.
«Da sempre la Camera di Commercio presieduta da Sabatini – recita una nota – persegue tra le sue finalità istituzionali quella di sostenere le produzioni locali, valorizzare le filiere e di promuovere il territorio attraverso la storia delle tradizioni enogastronomiche».
Gli obiettivi del concorso sono quelli di riconoscere agli agricoltori il merito di produrre oli di grande qualità nel rispetto e cura del territorio, e di diffondere la conoscenza degli oli marchigiani verso i consumatori e, infine, di farli apprezzare anche nei mercati esteri.
Dalla cultivar del Piantone, all’oliva dura Ascolana, alla Sargano coltivata nel fermano sino ad Ancona, e anche la Mignola (nell’areale da Macerata a Camerino), la Raggia e la Rosciola della Valle Esina. Olio e olivi punteggiano le Marche, l’unico luogo al mondo dove a qualcuno sia venuto in mente di farcire in modo molto elaborato le olive e friggerle, elevando il frutto dell’ulivo dal ruolo comprimario di amabile esaltatore di sapori altrui a quello di attore protagonista di una ricetta unica, allegra
Il Concorso Thesaurus Marche prevede le categorie: olio extra vergine blend/olivaggio e olio monovarietale. A decretare i vincitori, i primi 3 classificati di ogni categoria, è un panel nominato dalla stessa Camera.
Sono previsti, inoltre 2 premi speciali da assegnare alle produzioni certificate: Dop di Cartoceto e/o IGP Marche, olio biologico e 4 menzioni di merito per: impresa femminile, giovane imprenditore (assegnata ai titolari con età fino a 40 anni), migliore confezione (assegnato al miglior packaging, nel rispetto della normativa sull’etichettatura dei prodotti), impresa digital communication (assegnato per il sito internet aziendale e la presenza sui canali social).
Le aziende marchigiane premiate al concorso regionale Thesaurus Marche e che rispettano i requisiti del regolamento concorso Nazionale Ercole Olivario, potranno partecipare alle finali di Ercole Olivario, appunto, e potranno usufruire di un contributo di Camera Marche/Limfa per il pagamento della relativa quota di adesione. Le imprese, purché regolarmente iscritte al Registro di Camera Marche, possono partecipare al contest inviando il modulo di partecipazione alla pec cciaa@pec.marche.camcom.it entro il 17 gennaio 2024.