MARCHE – Le associazioni artigiane regionali, Cna e Confartigianato, col supporto di Intesa San Paolo hanno reso noti i dati raccolti nel rapporto Trend Marche in vista del convegno tematico che si svolgerà a giugno. Il clima intorno alla ripresa post-pandemia lascia trasparire un certo ottimismo, non fosse per l’ultimo sgambetto causato dai rincari energetici e dei costi delle materie prime a cui si associa una forte crisi degli investimenti. Ma la piccola e media impresa è pronta a reagire. Secondo gli stakeholder gli asset principali, su cui va impostata la strategia di crescita, sono rappresentati dalla digitalizzazione e dall’export.
I dati
nel 2021 sono state 8.289 le nuove imprese che si sono iscritte all’Albo della Camera di Commercio delle Marche mentre in 7.450 hanno cessato l’attività, con un saldo positivo di 839 aziende. Alla fine del 2021 le imprese in attività nelle Marche erano 145.609. A trainare la crescita del numero delle imprese sono i servizi e il terziario, con l’eccezione del commercio che perde 332 imprese. Buone notizie, dopo diversi anni trascorsi in territorio negativo, anche per le attività artigiane. Negli ultimi dodici mesi anche il numero degli addetti occupati nelle imprese marchigiane è aumentato. Secondo i dati della Camera di Commercio, in un anno gli addetti sono cresciuti di 8.070 unità, passando da 484.974 a 493.044. Ad assumere di più sono state le imprese del settore manifatturiero (+2067), le aziende edili (+2050), i servizi di supporto alle imprese (+1.761) e i servizi di alloggio e ristorazione (+1.306). «I tempi che viviamo sono di passaggio – ha detto il governatore Francesco Acquaroli – la pandemia ha bloccato i nostri programmi e le nostre ambizioni. Ci ha proiettato verso una società diversa. Ma al di là del periodo pandemico, i risultati, i dati e le prospettive dobbiamo osservarli in un altro modo: dobbiamo essere protagonisti insieme. Se vince il sistema, la nostra regione può tornare ad essere protagonista. Non può vincere un’impresa, un marchio o un territorio. Dobbiamo vincere insieme».
Le strategie
Occorre guardare al futuro puntando alle risorse offerte dal Pnrr, è emerso durante il dibattito. Ma con la direttrice principale rivolta alla digitalizzazione delle piccole e medie imprese. «Il focus è sicuramente l’innovazione, la necessità di ragionare su nuovi approcci – ha affermato il Magnifico Rettore dell’Univpm, Gian Luca Gregori – e l’obiettivo è cercare di capire se davvero le piccole e micro imprese fanno innovazione. Pensiamo ai digital innovation hub creati in questo periodo per cui occorre individuare interventi utili a favorire processi di innovazione anche nei confronti delle filiere». Secondo Emanuele Pepa, Presidente di Confartigianato Marche, è fondamentale «cogliere le opportunità che il Pnrr e i fondi europei ci mettono a disposizione – ha specificato – ma dobbiamo essere capaci di creare sistema integrato. Abbiamo di fronte una grande sfida che ci vede tutti uniti, e dobbiamo avere la forza di riorganizzarci e restituire una visione al territorio, in una regione come la nostra ricca di eccellenza». «Mondo artigianale è essenziale per la nostra regione – ha espresso Paolo Silenzi, Presidente Cna Marche – va sostenuto e valorizzato. La semplificazione, l’accessibilità al credito e fare sistema sono le direttive da seguire. Auspichiamo che le banche accompagnino le imprese nella fase di sviluppo».
Marche, il gap degli investimenti
Il problema più sentito dalle imprese, che rischia di frenare il processo di rilancio, è senza dubbio quello degli investimenti. «È la parte più deficitaria sul territorio», spiega Vincenzo de Marino, direttore commerciale retail Emilia Romagna e Marche di Intesa San Paolo. «Continuano a diminuire – ha commentato Ilario Favaretto dell’Università Carlo Bo” di Urbino – gli investimenti delle microimprese marchigiane a testimoniare la prudenza che accompagna la crescita delle imprese, in attesa di capire cosa sarà della pandemia nel 2022 e se riusciremo a riprendere una vita senza restrizioni e limiti per i cittadini e per le aziende». Secondo Trend Marche i ricavi delle microimprese marchigiane sono aumentati del 22% rispetto al 2020, tornando ai livelli del 2019 precedenti la pandemia. I ricavi delle imprese conto terzi aumentano del 10%, mentre i ricavi esteri salgono del 31% ma nel calcolo dei ricavi complessivi incidono poco meno del 10%, mentre il conto terzi incide per il 30%.