ANCONA – Un Natale davvero per tutti. Domenica (15 dicembre), l’appuntamento con «Re-parto in moto», alle 10.30, con i Babbi Natale che sfileranno per i bambini della Cardiologia e della Cardiochirurgia pediatrica degli Ospedali riuniti di Ancona.
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Una sfilata delle moto emozionante quella prevista per l’evento del 15, giunto ormai alla settima edizione e organizzato dall’associazione ´Un battito d’ali´. La partecipazione all’iniziativa solidale è via via aumentata negli anni. Nel 2023, ad esempio, via Conca era letteralmente invasa da motociclette.
Un motoraduno natalizio coinvolgente, a cui partecipa da due anni anche l’associazione rappresentata da Marco Ossidi, Strażacy wspólnie przeciw białacze, che – tradotto dal polacco – significa ´Vigili del fuoco assieme contro la leucemia´.
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«Si tratta di un’organizzazione nata otto anni fa in Polonia, che raccoglie i Vigili del fuoco volontari e – spiega Ossidi – collabora per la buona riuscita della manifestazione, coinvolgendo altre associazioni con cui abbiamo un rapporto di collaborazione. Tra queste, vorrei citare Valco Marche, l’Associazione nazionale carabinieri, l’Accademia di oplologia e militaria di Ancona (clicca qui) e le Fate del cuore di Osimo. Ognuno con le proprie competenze – precisa il presidente – si adopera per la migliore riuscita del motoraduno che ha molte varianti da tenere in considerazione».
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«Ci saranno centinaia di moto agghindate per l’occasione, alcune in modo anche molto bizzarro ma anche auto d’epoca e mezzi militari di una volta». Il percorso concordato prevede ben tre giri attorno all’ospedale per portare un po’ di allegria e solidarietà ai bimbi ricoverati ma anche a tutti i degenti dell’ospedale ed al personale sanitario.
L’idea è nata proprio dall’associazione ´Un battito di ali´ «per raccogliere giocattoli e doni che serviranno durante tutto l’anno ai bimbi ricoverati. Lo scopo è anche portare a conoscenza del grande lavoro che la stessa associazione svolge all’interno del reparto con progetti di supporto sia ai bambini che ai genitori nei lunghi periodi di degenza».