Quando ne trovi uno, lo stupore lascia subito il posto alla gioia. Perché è come trovare un piccolo tesoro, pieno di colore e fantasia, che qualcuno ha abbandonato affinché venga trovato. È questo lo spirito dell’iniziativa “Un sasso per un sorriso”, che in appena 2 mesi ha conquistato 20.000 persone. Tra le città più attive, proprio Pesaro.
Non sono artisti, non tutti almeno, ma hanno voglia di disegnare, stupire e regalare gioia con la semplicità di un sasso colorato abbandonato sulla spiaggia, nelle piazze, nei giardini e nei luoghi maggiormente frequentati dalle persone e soprattutto dai bambini. L’idea, originale e bellissima, ora diventata virale grazie ai social, è nata da Heidi Aelling, di origini svizzere ma residente a Recanati. Una parente in Svizzera la iscrive a un gruppo simile, due anni fa, nato con lo scopo di far viaggiare i sassi disegnati da una città all’altra. Macchie di colore e piccoli capolavori, erano capaci di regalare sorrisi a chi li trovava, soprattutto ai bambini.
«Sono stata contatta privatamente da una mamma – ci racconta Francesca Mazza, una delle disegnatrici di sassi – la quale mi ha raccontato che di lì a pochi giorni doveva portare la figlia in ospedale per degli esami e la piccola quando andava a spasso con lei cercava sempre i sassi colorati senza trovarli. La bambina amava gli unicorni e la mamma mi ha chiesto il favore di fargliene trovare uno. Così mi sono messa all’opera, ho incontrato la mamma con la bimba e senza farmi accorgere ho lasciato il sasso ai piedi di un albero. Quando la bambina lo ha visto le si sono illuminati gli occhi e ha iniziato a baciarlo ripetutamente come se fosse un tesoro. Ecco, quello che mi muove nel partecipare all’iniziativa è questo: la gioia di poter regalare sorrisi con la semplicità di un sasso colorato».
I soggetti preferiti di Francesca Mazza sono i cartoni animati anni Ottanta, «un modo per restare legata al mio passato e ai ricordi felici», ma anche disegni astratti, cuccioli, volti di donne. Piccole opere d’arte che colleziona anche a casa, usandoli come fermacarte o soprammobili. All’inizio i sassi sono spuntati a Recanati, poi grazie al gruppo Facebook l’idea è diventata virale e si sono moltiplicati anche i disegnatori, soprattutto nel Pesarese.
Tra le 100 città più attive d’Italia, ci sono anche Fano, Senigallia, Cattolica, Rimini, Recanati. “Un sasso per un sorriso” si è allargata anche nel mondo, con membri in Svizzera, Spagna, Stati Uniti, Germania, Francia, Australia, Thailandia e raccontano di come i bambini si sono staccati dalla tv, di come si divertono intere famiglie disegnando dei sassi e poi andando a passeggiare insieme per lasciarli e cercarli. E in questo momento così buio dovuto alla pandemia e ai Dpcm, si è creato anche un certo movimento nell’economia locale.
«Nei vari negozi che vendono colori, acrilici e materiali per pitturare i sassi si è registrato un boom di vendite – spiega Laura Angelini, moderatrice del gruppo Facebook “Un sasso per un sorriso” – anche nel più grande negozio di belle arti di Pesaro non fanno altro che rifornire colori, acrilici o pennelli, che c’è una grandissima richiesta. Certo è una piccola mano all’economia rispetto al momento attuale, ma è qualcosa».