ANCONA – «Il nostro sguardo è puntato a ciò che succederà tra 3 giorni, ma anche a quello che saremo tra 30 anni». Così la sindaca Mancinelli di Ancona spiega il piano a due velocità pensato dalla sua giunta per contribuire a traghettare la comunità dorica fuori dalla crisi economica causata dall’epidemia. Un impegno immediato, che porti fin da subito sostegno e liquidità nelle tasche delle famiglie e delle piccole imprese, affiancato ad un piano di opere a lungo e medio periodo per rinvigorire l’economia locale.
Il Bilancio di previsione 2021/23 descrive il programma, presentato dall’assessora al Bilancio Ida Simonella, che presenterà numerose novità, destinate a far fronte ai cambiamenti imposti dal coronavirus nei prossimi 3 anni. Ad esempio verranno ricollocati in maniera diversa i fondi ora inutilizzati a causa virus, come quelli necessari all’organizzazione del Natale. Energie che, insieme ad altre, confluiranno nei due fronti di attività individuati: quello di aiuto alle famiglie e quello di aiuto alle imprese.
Mai così significativi gli aiuti alle famiglie, che hanno visto nel 2020 la cifra record di 2 milioni e 100 mila euro gestiti dai servizi sociali a supporto delle famiglie doriche. In aiuto alle imprese sono arrivate le due manovre sulla TARI, che hanno significato un taglio di 1,5 milioni di euro per oltre 5 mila imprese. In aiuto alle imprese anche il taglio del 50% dei canoni dei mercati, per 200 mila euro.
Misure che nel 2020 sono state fondamentali a famiglie ed imprese per reggere l’urto economico della pandemia, ma l’assessore Simonella avverte: «Anche il 2021 sarà un anno dedicato a dare risposte alla pandemia». Per farlo il piano della giunta Mancinelli prevede, paralleli ai finanziamenti della gestione ordinaria, lo stanziamento di 44 milioni di fondi straordinari, dedicati ad opere a medio e lungo termine. 19 dei 44 milioni saranno finanziati direttamente dal comune contraendo debito, mentre i restanti 25 provenienti da fondi regionali nazionali ed europei come quelli dei bandi ITI Waterfront, Bando periferie e altri. Fondi che saranno dedicati non solo a grandi progetti, come sarà per i lavori destinati alla riapertura della Biblioteca Benincasa, ma anche numerosi interventi di manutenzione, diffusa e capillare, da avviare già nel prossimo anno e mezzo.
Dal bando ITI Waterfront potrebbero anche arrivare (si aspetta l’ok della Regione) 500 mila euro da mettere a disposizione delle micro imprese. Voucher destinati al finanziamenti a fondo perduto per la riqualificazione, concedendo ad ogni impresa tra i 5 e i 10 mila euro. «Ottenere questo finanziamento significherebbe aiutare 100 micro imprese a rinforzarsi con interventi concreti in questo periodo – spiega la sindaca Mancinelli -. Non possiamo aiutare i commercianti ad aumentare le vendite in questo momento in cui dobbiamo scoraggiare gli accessi alla città, ma possiamo aiutarli ad andare avanti per trovarci più robusti e competitivi a fine pandemia».
Un “mini Recovery Plan” quello della giunta Mancinelli che intanto ha già iniziato a lavorare per prepararsi a cogliere le possibilità che arriveranno con il vero Recovery Plan di Draghi, come anticipa la sindaca: «Stiamo già lavorando in questo senso, anche se ancora non sappiamo con quali criteri verranno distribuiti i fondi. Sappiamo però che il tempo sarà una variabile discriminante e quando verrà il momento ci faremo trovare pronti con almeno un elenco di 15 o 20 cose con cui provare ad intercettare i fondi del Recovery. Le idee che si dovranno presentare non dovranno essere tanto meravigliose, quanto fattibili. Tra due settimane presenteremo le nostre idee, ma possiamo anticipare che tra queste sicuramente ci sarà l’edilizia scolastica».