ANCONA – L’oncologia degli Ospedali Riuniti di Ancona a vele spiegate contro il cancro al seno perché il tumore si combatte anche con lo sport. È questo il messaggio lanciato ieri, 21 luglio, da “La Regata per la Vita“, l’iniziativa giunta quest’anno alla sua seconda edizione, promossa dalla Clinica Oncologica degli Ospedali Riuniti di Ancona – Università Politecnica delle Marche insieme a Marina Dorica e Club Nautico di Senigallia, in collaborazione con la Federazione Italiana Vela Marche, la Lega Navale di Falconara, Marcangola, la rete di associazioni di volontariato attive in ambito oncologico e la Fondazione Ospedali Riuniti di Ancona Onlus. Obiettivo sensibilizzare sulle patologie oncologiche, che registrano numeri in crescita anche nelle Marche e raccogliere fondi per sostenere le iniziative della Marcangola. Ideatrice dell’evento, la vulcanica professoressa Rossana Berardi, primario della Clinica Oncologica di Torrette.
Tra gli equipaggi che si sono dati appuntamento a Senigallia per la regata benefica anche le Dragonesse, un gruppo di donne operate al seno ed ex pazienti della Pink Room di Torrette che hanno partecipato a bordo della Dragon Boat, la caratteristica imbarcazione a remi. Nel pomeriggio l’arrivo ad Ancona, a Marina Dorica dove si è tenuta la premiazione.
Quest’anno la manifestazione di solidarietà ha raccolto 2.640 euro che verranno impiegati in progetti promossi con la Marcangola:«Cercheremo di realizzare la base di una piattaforma informatica per il teleconsulto – ha annunciato la professoressa Berardi -, un primo mattone di quello che è il cancer center network a cui tutti aspiriamo».
«La Regata per la vita è la riprova che ci stiamo finalmente aprendo – ha spiegato il direttore generale degli Ospedali Riuniti di Ancona, Michele Caporossi -. Una delle parole chiave del nostro piano strategico era aprirsi. Significa orientarsi ai bisogni di pazienti e non solo ai bisogni degli operatori che vengono dopo quelli dei pazienti. Questa che si annovera fra le tante iniziative di apertura che l’Azienda sta facendo, e non solo in oncologia, è un forte volano per condurci verso un’apertura ancora maggiore. Mi immagino un futuro dove i comitati di partecipazione e le associazioni come la Marcangola possano veramente farci ancor di più delle proposte che poi possano sfociare nella programmazione e nell’organizzazione dell’Azienda. Il senso va ben al di là di quello che è stato un bellissimo momento di carattere sportivo».
«Una seconda edizione di successo e il fatto che sia cresciuta come manifestazione è molto importante – ha commentato il presidente regionale Luca Ceriscioli -. Il segno è il momento sportivo e il significato che ha, la vicinanza con un’esperienza significativa, quella delle Dragonesse, donne che sanno reagire alla malattia con grande energia e grande forza. È il segno di una comunità che si tiene unita alle persone che hanno bisogno ed è un modo di vedere la sanità non solo come strutture e servizi, ma soprattutto come persone che si rivolgono a noi con le loro necessità e vanno considerate nella loro completezza».
Il presidente della IV Commissione Sanità regionale, Fabrizio Volpini, ha posto l’accento sulla solidarietà nei confronti dei malati oncologici: «La forza innovativa della manifestazione è quella di coinvolgere il volontariato e fare rete non solo tra professionisti. L’associazionismo ha grande importanza per le scelte politiche sanitarie perché rappresenta la voce dei pazienti e delle loro famiglie».
La presidente della Fondazione Ospedali Riuniti onlus, Marisa Carnevali, ha ricordato la partecipazione delle Dragonesse al terzo torneo nazionale di Dragon Boat a Treviso, tenutosi a fine giugno, dove hanno affrontato 13 squadre e oltre 300 donne operate al seno. «Il nostro obiettivo – ha annunciato la Carnevali – è quello di allargare l’equipaggio, un gruppo di sole donne operate al seno e un altro misto con la partecipazione anche di supporters (donne sane). Continueremo gli allenamenti alla Lega Navale di Falconara».
GLI EQUIPAGGI PREMIATI
Nel raggruppamento 1, barche da 6,50 a 8 metri, si è piazzato al primo posto l’equipaggio Bravi Full Pelt, seguito da Liberi di Buoni Costumi e Fastabé.
Nel secondo raggruppamento che ha visto gareggiare le barche da 8 a 10 metri si è piazzato in vetta al podio il team Andelstanken, seguito da Orzelli e Ketos.
Interceptor si è aggiudicato il primo posto nel terzo raggruppamento dove si sono sfidate imbarcazioni da 10 a 12 metri. Secondo Ecstasy e terzo Diavolone.
Infine, nel quarto raggruppamento dove hanno partecipato imbarcazioni oltre i 12 metri, ha vinto Enfant Terrible, che è risultato anche vincitore assoluto de La Regata per la vita. A bordo un team d’eccezione, costituito dagli assi della vela Alberto e Claudia Rossi, e dalla campionessa mondiale di windsurf Giorgia Speciale. Al secondo posto Stardust e terzo classificato Soave Dance.