ANCONA – Fratelli d’Italia triplica i consensi rispetto alle regionali del 2015, le Lega è il secondo partito della regione, subito dietro al Pd che nonostante si confermi la prima forza politica nelle Marche perde 10 punti. Tonfo dei 5 Stelle. È il quadro che emerge dalle urne dopo il voto delle regionali che ha incoronato Francesco Acquaroli nuovo presidente della Regione Marche.
A dare una spallata decisiva al centrosinistra è stata anche la gestione del post sisma, con lo scontento registrato nelle aree del maceratese dove la Lega ha incassato il 25,56% e Fratelli d’Italia il 19,97%. Poi ha pesato la mancata alleanza fra Pd e 5 Stelle, anche non sarebbe stata sufficiente a Mangialardi per raggiungere l’avversario Acquaroli che lo ha staccato di quasi 12 punti.
Il Pd si conferma il primo partito nella regione con il 25,10% mentre nel 2015 aveva raggiunto quota 35,13%. Lega, seconda forza politica nelle Marche che registra una crescita di quasi 10 punti, passando dal 13,2% di 5 anni fa al 22,39%. Ma sul podio c’è anche Fratelli d’Italia, che raggiunge il 18,66%, triplicando i suoi consensi (6,51% nel 2015) e attestandosi terzo partito nelle Marche. Crolla il Movimento 5 Stelle, che scivola dalla seconda posizione, conquistata alle precedenti elezioni regionali, alla quarta con il 7,12% (18,89%), perdendo 11 punti. In calo anche Forza Italia che passa dal 9,40% al 5,89% e Popolari Marche- Unione di Centro che passa dal 3,41% del 2015 al 2,26%.
Italia Viva ottiene il 3,17%, mentre Rinasci Marche il 2,77%, Civitas-Civici per Acquaroli di Mattei allo 2,08%, mentre la lista Mangialardi Presidente è allo 2,07%, Dipende da noi all’1,90% e Le nostre Marche all’1,87%. Marche Coraggiose, nata dall’unione di Articolo Uno ed ex pentastellati, Maggi e Pergolesi, arriva all’1,49%, seguita da Lista Comunista all’1,31%. Il Movimento per le Marche della Silvestri segna lo 0,92%, Vox Italia Marche è allo 0,47%, mentre il Movimento 3V-Libertà di scelta si ferma allo 0,43% e Riconquistare l’Italia – Fronte Sovranista ltaliano non sfonda lo 0,10%.
Le reazioni all’indomani dello spoglio, da un lato registrano i “mea culpa” del Pd e i “j’accuse” di Mercorelli, dall’altro però Lega e Fratelli d’Italia.
«C’è grandissima soddisfazione – dichiara il commissario regionale della Lega, Riccardo Augusto Marchetti -: il lavoro per noi inizia oggi, perché dovremo dare tutte le risposte ai marchigiani che ci hanno disegnato una regione che non funziona, e noi vogliamo insieme a loro, passo passo, costruire e ricostruire le Marche del futuro». Il commissario della Lega sottolinea «siamo molto consapevoli della grande responsabilità che ci hanno affidato, con un risultato incredibile». Marchetti aggiunge infatti che, nonostante «il governatore era espresso da Fratelli d’Italia, e sappiamo che trascina la lista», la Lega ha «ottenuto nelle Marche, il miglior risultato di questa tornata» elettorale.
Una fiducia, quella incassata dai marchigiani che ha già spiegato di voler «ripagare con un lavoro serio e costante sul territorio». Scendendo nel dettaglio osserva come 8 eletti «è un numero sicuramente importante» e che sono state eletti «figure importanti di alto spessore e profilo, come lo erano tutti e 30 i candidati, ora vediamo bene cosa fare e quale risposte dare, per iniziare un percorso di ricostruzione delle Marche, partendo da infrastrutture, sanità, agricoltura e soprattutto il tessuto produttivo, troppo importante per essere abbandonato a se stesso come invece ha fatto partito democratico, che ha preso 4 voti più di noi».
Il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, Emanuele Prisco, ha parlato di «partito aperto alle migliori energie delle Marche con candidati di assoluta qualità, a partire da Acquaroli: un progetto chiaro e coerente e il contributo imprescindibile di Giorgia Meloni che più di tutti con determinazione ha voluto e creduto nella candidatura di Acquaroli. Il miglior risultato d italia per Fdi e il più altro della storia dell destra nelle Marche».
«Orgoglio e soddisfazione per un risultato storico» è il commento di Angelo Eliantonio, coordinatore comunale di Fratelli d’Italia ad Ancona e fra i responsabili dello staff di Francesco Acquaroli. «Il dato di Ancona è entusiasmante, il più alto di sempre registrato nel capoluogo, 19,27% e secondo partito della città e primo partito del centrodestra; inoltre i nostri due eletti nel collegio Provinciale di Ancona Carlo Ciccioli e Marco Ausili appartengono al coordinamento cittadino. Con Acquaroli crediamo di aver costruito finalmente un progetto credibile per i marchigiani. La vera sfida questa volta era ridare dignità ad una Regione intera, ridare speranza ai tanti giovani che scelgono di andare altrove e di non tornare più. Secondo uno studio dell’Università Politecnica delle Marche fra 10 anni la nostra terra perderà circa 100 mila abitanti. Ricostruire le Marche e scrivere una nuova storia per noi sarà una pratica di governo: ascolto e confronto franco senza favoritismi salvaguardando merito e competenze. Il governo del centrosinistra è stato autoreferenziale su tutte le grandi questioni. Categorie, associazioni, ordini professionali, territori e cittadini troveranno a partire da oggi nuovi interlocutori e una classe dirigente al servizio dei bisogni della gente».
Amara la delusione del Pd, con il segretario dei dem, Giovanni Gostoli, che parla di sfida con «vento contrario» e sottolinea il peso del mancato accordo con il M5s, nella disfatta. «Ci siamo impegnati per dare il massimo, unire il Pd per unire il centrosinistra, ascoltare i bisogni e speranze, anche le critiche, per aprire una fase nuova, a cominciare dai programmi e dalle cose concrete da fare per le Marche. Abbiamo giocato una partita che sembrava impossibile fino a qualche tempo prima, ma non è stato sufficiente». Insomma in conclusione secondo Gostoli a travolgere i dem è stata «una voglia di cambiamento che viene da lontano» ma che comunque «impone di aprire una riflessione profonda», anche personale. Al nuovo governatore, oltre agli auguri, ha preannunciato una «opposizione non ideologica, ma propositiva, costruttiva e concreta per le Marche. Vigileremo affinché non vengano perse le grandi opportunità offerte dal Recovery Fund e dall’Europa».
Il candidato presidente del Movimento 5 Stelle nelle Marche, Gian Mario Mercorelli, nel commentare l’esito delle urne, parte all’attacco frontale di Gianni Maggi e di Francesca Frenquellucci: «L’ex capogruppo in Regione espulso dal Movimento mesi fa, che si è schierato apertamente contro di noi fino all’ultimo momento, la spaccatura a Pesaro causata da Francesca Frenquellucci e del suo ingresso nel Pd» secondo il pentastellato hanno generato «una situazione locale difficile ad Ancona: tutti elementi che hanno contribuito al calo di consensi del Movimento 5 Stelle alle Regionali. Ora dobbiamo ricominciare veramente e imporci fin da subito un rilancio del nostro progetto politico».
«E’ inutile girarci attorno – prosegue -: non siamo mai stati veramente competitivi a livello territoriale perché è mancata, nei passati 5 anni, la volontà di costruire una struttura regionale veramente immagine del Movimento».
Secondo Mercorelli, il Movimento 5 Stelle «funziona quando interpreta la volontà dei cittadini e la trasforma in legge o riforma», dice riferendosi al referendum, che anche nelle Marche ha fatto registrare percentuali di consenso e affluenza notevoli. Ma «è mancato l’effetto traino sulle regionali. I cittadini non hanno attribuito al M5s regionale la forza necessaria per incidere veramente nella politica marchigiana. E’ colpa nostra, non loro. Per questo adesso dobbiamo ricominciare».
Intanto preannuncia una imminente riunione con i parlamentari marchigiani e che «il comitato elettorale diventerà una struttura permanente a supporto di tutti i nostri eletti nelle istituzioni locali, a cominciare da Simona Lupini e Marta Ruggeri, le nostre nuove consigliere regionali a cui vanno i miei complimenti, la mia gratitudine per il lavoro fatto e il mio pieno sostegno. Metteremo questa realtà a Tolentino, al centro del cratere, perché da adesso la ricostruzione post terremoto è la nostra assoluta priorità».