ANCONA- Una libreria digitale contente 21 reperti e un sistema aptico che permette di toccare virtualmente i modelli digitali dei reperti in 3D. Il patrimonio storico culturale visto con occhi nuovi, scoprendo dettagli, toccando gli oggetti come se li tenessimo in mano. Tutto ciò è possibile al Museo Archeologico Nazionale delle Marche che diventa sempre più multimediale grazie a due installazioni realizzate nell’ambito del progetto “Percorsi didattici interattivi, multisensoriali e multiutenti attraverso tecnologie di Virtual Reality”, curato dall’Università Politecnica delle Marche in collaborazione con il Museo Archelogico e il Liceo Classico Rinaldini di Ancona. Il progetto è stato finanziato dal Miur con 57 mila euro e cofinanziato dall’Univpm con 20mila euro. L’obiettivo è creare un percorso museale interattivo di tipo tattile e visivo, in grado di migliorare l’apprendimento di contenuti culturali attraverso il paradigma del “learning by interacting and edutainment”. Martedì 18 luglio alle 21.30, in occasione di “Al Museo Archeologico di sera”, nella terrazza vanvitelliana del Museo saranno inaugurati i dispositivi multimediali che saranno fruibili ai visitatori già dalla sera stessa e poi dal 19 luglio negli orari di apertura del Museo.
Unico nel suo genere in Italia è Haptic device force dimension omega 6. Per la prima volta questo strumento generalmente utilizzato in chirurgia, è stato applicato ai beni archeologici. Aptico permette di avere un contatto tattile e sensoriale in forma 2D e 3D (con occhialini anaglifo) di tre modelli del Museo Archeologico: la celebre Venere di Frasassi, il ritratto Augusto capite velato e una pisside, un piccolo cofanetto di ceramica. I visitatori del Museo, guidati dal personale, potranno vivere un’esperienza unica. Potranno virtualmente, toccare, pesare, scrutare dettagli, analizzare, ruotare i tre reperti.
«Il sistema è ancora in fase di ricerca e sviluppo quindi questo è un primo esperimento di utilizzo dell’interfaccia aptica per la valorizzazione dei beni culturali- commenta il rettore dell’Univpm, Sauro Longhi-. Questo è uno strumento in grado di attrarre i giovani allo studio dei reperti archeologi e allo stesso tempo, permette agli studiosi di connettersi con i ricercatori di tutto il mondo. Ad esempio l’oggetto potrà essere toccato dal ricercatore di Los Angeles interessato ai beni culturali della regione Marche».
«Questo strumento nasce dalla chirurgia, era utilizzato in ospedale, l’Univpm lo ha utilizzato per vedere i reperti in maniera più dettagliata, toccarli- spiega il direttore del Polo Museale delle Marche Peter Aufreiter-. Ad esempio, la Venere di Frasassi è grande 8 cm e sta in una teca di vetro. Generalmente la si può ammirare solo da lontano invece con questo strumento si può vedere ogni piccolo dettaglio, con una risoluzione altissima, girarlo, misurare il peso… insomma è come vederlo in mano! Portiamo il Museo Archeologico in un nuovo secolo».
L’altra installazione è una libreria digitale che contiene le riproduzioni di 21 reperti archeologici, acquisite attraverso tecniche innovative ad altissima definizione e che potranno essere visualizzate all’interno di un apparato narrativo e didattico, in modalità bidimensionale e in modalità stereoscopica 3D con l’uso di occhialini anaglifo, scoprendo dettagli invisibili a occhio nudo. «Tutti i beni archeologici vengono digitalizzati cioè viene ricostruita una copia digitale molto accurata. Abbiamo una conoscenza di quel reperto che forse prima non avevamo. La libreria è l’elemento base per sviluppare moltissime applicazioni» afferma Longhi.
Nel Museo Archeologico Nazionale delle Marche sono stati installati lungo tutto il percorso museale anche altri dispositivi multimediali, realizzati grazie a finanziamenti del MiBACT. «Ogni piano dispone di schermo e tavoli touchscreen. I tavoli in particolare sono stati pensati anche per andare incontro alle esigenze dei bambini e delle persone diversamente abili. Abbiamo tolto i pannelli che si trovavano all’interno del museo e abbiamo inserito tutte le notizie e le informazioni all’interno di questi nuovi dispositivi in modo che il visitatore possa rintracciare le informazioni utilizzando lo schermo touchscreen. A disposizione dei visitatori abbiamo poi 20 tablet» riferisce la direttrice del Museo Archeologico Nazionale delle Marche, Nicoletta Frapiccini.
Martedì sera quindi saranno presentati i 4 tavoli e lo schermo touch-screen che illustrano le quattro sezioni del Museo e il Palazzo Ferretti; la vetrina interattiva che contiene il prezioso cimelio della Venere di Frasassi; i QR code con la descrizione di 30 reperti e le “Archeostorie” di Francesco Ripanti. All’appuntamento prenderanno parte il direttore del Polo Museale delle Marche Peter Aufreiter, la direttrice del Museo Archeologico Nazionale delle Marche Nicoletta Frapiccini, il Rettore Univpm Sauro Longhi e il Prof. Paolo Clini responsabile Univpm del progetto. Ospite d’onore sarà la Dott.ssa Lorenza Mochi Onori, già Direttore Regionale per i Beni Culturali delle Marche che ha dato il via, 3 anni or sono, all’ingresso di questi strumenti di comunicazione di ultima generazione nel Museo, credendo fermamente, con grande lungimiranza, alla loro formidabile azione di coinvolgimento del pubblico e in particolare dei visitatori più giovani.
COLLABORAZIONE CON LE SCUOLE
Nell’ambito di tale progetto si sono svolti anche dei focus group con studenti delle scuole superiori al fine di misurare e monitorare le reazioni di utenti giovani di fronte a queste tecnologie. Questa attività di monitoraggio, curata dalla società Marchingegno, proseguirà all’interno del museo con lo scopo di ottenere esiti di gradimento ed esperienza utili a migliorare i sistemi di fruizione e a promuovere nuove forme di esperienza museale che possano rendere questi luoghi sempre più attrattivi e coinvolgenti nei confronti di un pubblico sempre più vasto. Gli Istituti coinvolti sono stai: Liceo Classico G. Rinaldini, Liceo Scientifico Savoia-Benincasa, Liceo Artistico E.Mannucci di Ancona.