ANCONA – In aumento gli ingressi nella struttura di accoglienza “Un tetto per tutti”. L’Italia è di gran lunga il Paese più rappresentato, ma sono tanti anche i rumeni e le persone provenienti da Marocco e Tunisia. In relazione alle classi di età si rileva un “progressivo invecchiamento” degli ospiti della struttura, ma c’è anche un aumento della fascia di età 18-20, presumibilmente legato ai fenomeni migratori. Le problematiche abitative, occupazionali ed economiche sono comuni alla quasi totalità degli ospiti, mentre i bisogni legati al fenomeno migratorio investono il 25,69% di tutti gli accolti.
Questi sono i principali dati del report 2017, relativo alla struttura comunale “Un tetto per tutti” di via Flaminia 52 (tel. 07143092), destinata all’accoglienza di uomini senza fissa dimora e riconosciuta in tutta la regione come punto di riferimento. Operante ad Ancona dal 2006 grazie al costante contributo della Fondazione Cariverona, è gestita dalla Coop. La Gemma.
PRESENZE – In merito al dato sulle presenze emerge che, dopo un progressivo aumento negli anni precedenti, quest’anno sembra si sia stabilizzato il numero delle persone accolte attestandosi su una media di presenza mensile pari a 28,8. Ciò fa presupporre che a fine anno le persone ospitate saranno più di 350. Un dato rilevante è invece l’aumento degli ingressi, dato diverso rispetto al numero delle persone accolte in quanto ogni persona durante l’anno può essere accolta più volte: la media infatti degli ingressi sale da 31,08 del 2015 al 38,2 del 2016 a 40,2 dell’anno 2017 (2 punti di aumento tra il 2016 e il 2017).
PROVENIENZA – In tutti e tre gli anni, l’Italia è di gran lunga il Paese più rappresentato con circa 1/3 delle presenze, tuttavia si riscontra un progressivo calo percentuale degli ospiti italiani (da 35,83% del 2015 al 32,08% del 2016 all’attuale 30,21%). La Romania si conferma il secondo Paese rappresentato, ma ci sono anche tanti uomini provenienti dai Paesi magrebini Marocco e Tunisia. Inoltre c’è un aumento delle presenze di cittadini somali e gambiani, a cui fa riscontro un netto calo di afgani e pakistani.
La regione più rappresentata è quella marchigiana, per la quale si registra una percentuale che passa in due anni dal 42,42% al 52,60% del 2017. Le regioni che vengono subito dopo quella marchigiana, nel 2017, sono la Puglia e il Lazio. Focalizzando invece l’attenzione sulle Marche, nel 2017, come negli anni precedenti, i Comuni della provincia di Ancona sono i più rappresentati (raggiungono quasi il 70% rispetto a tutte le province).
OSPITI RESIDENTI NEL COMUNE DI ANCONA – La percentuale sul totale degli ospiti (italiani e non) residenti nelle Marche evidenzia un sostanziale aumento rispetto all’anno precedente (di 16,13 punti percentuali). Prendendo a riferimento solo gli ospiti italiani, tale aumento risulta meno evidente (7,34 punti percentuali). In numeri assoluti si evidenzia un notevole incremento dei residenti ad Ancona che son passati da 23 nell’anno 2015 a 30 nell’anno 2017 (in corso).
LE CLASSI DI ETÀ – Prendendo in considerazione le classi di età si rileva un “progressivo invecchiamento” degli ospiti della struttura: se fino al 2015 la fascia di età più rappresentativa era quella dei 30-45 anni, negli ultimi due anni si registra una sostanziale parità tra la fascia suddetta e quella dei 46-60 anni. Da rilevare inoltre un aumento della fascia di età 18-20, presumibilmente legato ai fenomeni migratori.
BISOGNI RILEVATI – Le problematiche abitative, occupazionali ed economiche sono comuni alla quasi totalità degli ospiti, mentre i bisogni legati al fenomeno migratorio investono il 25,69% di tutti gli accolti, dato che probabilmente aumenterà nei prossimi anni quando usciranno dall’accoglienza ministeriale la maggior parte di coloro che sono arrivati negli anni 2015-2016, in cui il fenomeno dell’emergenza sbarchi ha avuto il suo picco numerico.
PIANO FREDDO – Dal primo dicembre, il Comune ha attivato il Piano freddo e la struttura ha ampliato l’orario di permanenza degli ospiti (dalle 16.30 alle 11.30 del giorno successivo, anziché dalle 18 alle 10). Inoltre anche quest’anno, in concomitanza con l’abbassamento delle temperature, è in programma il raddoppio dei posti disponibili da 20 a 40. Il Piano freddo del Comune è condiviso con Prefettura, Forze dell’Ordine, istituzioni sanitarie ed enti del Terzo settore, in rete tra loro nell’ambito del progetto Ancona Città in Comune.
«Fondamentale particolarmente in questo periodo – spiega l’assessore alle Politiche sociali, Emma Capogrossi – è la sinergia con le associazioni di volontariato e il lavoro con le altre strutture per i senza fissa dimora del territorio regionale. Vorrei comunque precisare che la rete non interviene solo nelle situazioni di emergenza, legate ad esempio alle condizioni stagionali, ma persegue l’obiettivo di accompagnare le persone verso percorsi che vanno oltre l’assistenzialismo. L’attività di accoglienza di persone senza fissa dimora, infatti, si collega ad altri interventi e servizi presenti nel contesto territoriale che, complessivamente, costituiscono una rete virtuosa per la gestione delle sempre più ampie situazioni di disagio».