ANCONA – «Ero a passeggio con il mio cane di 5 anni, saranno state le 18 o le 18.30. Tornavo dal parco della Cittadella, ero diretta verso casa e i cinghiali hanno attraversato a pochi metri da me. Scendevano dall’ammiragliato e procedevano verso Strada vecchia di Pietralacroce. Dalle 18.30 alle 20 non si può più camminare dalle mie parti».
A raccontare l’incontro ravvicinato coi cinghiali è Alessandra Masini, residente di via Angelini. Una decina di giorni fa l’esperienza che non dimenticherà: «Il mio cagnolino non si è accorto di nulla, ma io ho avuto paura per lui e per me. C’è un doppio rischio: potrebbero attaccare i cani e i padroni. Ho visto all’improvviso un’ombra nera che mi è passata davanti, in mezzo alla strada».
Alessandra cerca di far rallentare le auto: «Mi sono fermata di colpo nei pressi di una scuola di danza. Erano 10-12, tra genitori e cuccioli. Sono stata io a cercare di far rallentare le auto, altrimenti sarebbe successo un diavolerio. Per tornare a casa – prosegue – ho bussato sul vetro di una vettura ferma in mezzo alla carreggiata e ho chiesto alla signora alla guida di accompagnarmi fino a casa».
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La soluzione? «Non me ne intendo, sono un’impiegata, ma mi sembra che ci sia un rimpallo continuo di responsabilità. Dobbiamo aspettare che succeda qualcosa di grosso per intervenire? – si domanda Masini –. Guardi, io amo gli animali e non sono per l’abbattimento. Però, data la situazione, magari li si potrebbe sterilizzare».
Da quel giorno, la signora Masini non fa più passeggiare il cane sotto casa, ma lo porta in centro: «Da via Angelini, sono costretta a passeggiare con il mio cane tra il viale e piazza Cavour. Vie, queste, che il mio cane odia percorrere». Tra l’altro, si tratta di vie in cui ultimamente si registrano segnalazioni per la presenza di polpette avvelenate.