ANCONA – S’incendia la polemica sulla pista ciclabile. E spuntano dei volantini affissi lungo via XXIX Settembre, proprio dove passa la carreggiata per le bici che conduce al centro città. «Una scelta infelice che ci costa un milione di euro» si legge nelle prime righe del documento. Da mesi la città è divisa sul progetto che il Comune sta ultimando in un’ottica di potenziamento della mobilità dolce. Residenti da una parte, ambientalisti e ciclisti dall’altra. Al centro della questione la viabilità che dovrà riadattarsi alla presenza della ciclabile e la striscia di parcheggi sottratti in corrispondenza della pista.
Il volantino
Un foglio formato A4, stampato e affisso lungo via XXIX Settembre. «Il futuro di Ancona non è a pedali, questa è
solo demagogia da Decrescita infelice. Ovvero l’opposto dello sviluppo e della modernizzazione». E’ questo il tenore della polemica che emerge dal testo del volantino. «Ancona per sua conformazione non è una città per ciclisti – continua il documento – Le distanze sono notevoli, salite e discese si susseguono, e le buche fanno il resto». Insomma, un attacco senza possibilità di mediazione. Una posizione netta quella assunta da chi ha voluto manifestare il proprio dissenso. Ma, appunto, chi ha così in odio la pista ciclabile? Perché il volantino non reca alcuna firma o sigla di associazioni locali. Sembra più un’iniziativa spontanea da parte di alcuni residenti.
La difesa
Il tema è piuttosto sentito, infatti, da chi abita tra via Marconi e via XXIX Settembre e da alcuni commercianti che vedranno scomparire diversi parcheggi proprio di fronte le loro vetrine. Ma l’argomento è altrettanto caro a chi è favorevole ad una viabilità alternativa e sostenibile. «La storia che Ancona sia una città morfologicamente non adatta alle biciclette non regge – commenta Gabriele Battistoni, ciclista e titolare del risto-bike cafè Zucchero a Velò – ci sono le biciclette elettriche con cui è possibile affrontare qualsiasi tipo di percorso senza sforzo». E poi basta guardare quello che succede anche nelle maggiori metropoli europee, dove il traffico automobilistico è così intenso da rendere davvero pericolosa la convivenza con i ciclisti. Eppure le due modalità coesistono senza problemi, vedi Londra, Amsterdam, Copenaghen. «Ma anche le stesse Milano e Bologna – prosegue Battistoni – ormai l’Europa intera va verso una dinamica di mobilità sostenibile, che non per forza vuol dire andare in bici. Ma sfruttare al meglio tutte le risorse e le infrastrutture che possono essere messe a disposizione: dal trasporto pubblico ai parcheggi scambiatori».
Il progetto
Intanto il progetto della ciclabile del centro sta per entrare nella fase esecutiva. «A breve ci sarà la gara d’appalto per la realizzazione – spiega l’assessore Stefano Foresi – e sarà una risposta importante a quanto ci viene chiesto da una parte della cittadinanza». Che sia un solo fruitore, paradossalmente, o la maggioranza degli anconetani, la pista ciclabile è un’apertura verso un modo di vivere la città che rappresenta lo specchio dei tempi. «Il tema è ormai universale – continua Foresi – ovunque si parla di mobilità sostenibile e città che cambiano conformazione. Quella che sorgerà ad Ancona metterà in collegamento Piazza Ugo Bassi e la zona del Piano con il centro città. E sarà un grande risultato di cui se ne vedranno i frutti negli anni».