Ancona-Osimo

Resistenza agli antibiotici e infezioni durante i ricoveri

Il prezioso contributo di Pamela Barbadoro dell’Univpm nella SHEA. Il nostro Paese è gravato da una delle frequenze di antibiotico-resistenza più elevate in Europa. Il 6% dei pazienti ricoverati viene a contatto con infezioni durante l'assistenza

ANCONA – La dottoressa Pamela Barbadoro, del gruppo guidato dal professor Marcello M. D’Errico presso il Dipartimento di Scienze Biomediche e Sanità Pubblica dell’Università Politecnica delle Marche, è stata inclusa nel Guidelines Committee della Society for Healthcare Epidemiology of America (SHEA) per un periodo di tre anni. La mission della SHEA è quella di promuovere la prevenzione del rischio infettivo in ambito sanitario, con l’obiettivo di assicurare la migliore qualità dell’assistenza al paziente e la protezione dei professionisti, limitare la diffusione della resistenza agli antibiotici e di portare avanti la ricerca nella tematica della epidemiologia applicata al miglioramento della qualità delle cure.

La dottoressa Pamela Barbadoro

La expertise della Società è testimoniata dalla collaborazione con prestigiose agenzie di accreditamento e di policy e la sua voce è influente nell’orientamento delle decisioni volte ad un utilizzo razionale e cosciente delle risorse sanitarie. La SHEA apporta il suo contributo alla salute pubblica attraverso la conduzione di ricerche, la stesura e la diffusione di linee guida volte all’applicazione dei risultati della ricerca nella pratica clinica, nell’interesse della collettività e della difesa della sicurezza del paziente e della qualità delle cure. I compiti del Comitato includono la stesura, l’aggiornamento e la revisione di linee guida di riferimento internazionale nella prevenzione delle infezioni correlate all’assistenza.

Le Infezioni Correlate all’Assistenza, rappresentano la complicanza più frequente e grave dell’assistenza sanitaria stessa, interessando una percentuale superiore al 6% di tutti i pazienti ricoverati in ospedale e sottoposti all’assistenza sanitaria in genere. La loro rilevanza è anche legata all’aumento della complessità delle cure, della criticità dei pazienti ed alla diffusione della resistenza agli antibiotici, tema centrale nel nostro Paese, gravato da una delle frequenze di antibiotico-resistenza più elevate in Europa. Precedenti studi hanno dimostrato, tuttavia, come una percentuale rilevante dei casi possa essere evitata grazie all’applicazione di misure di controllo di provata efficacia, la cui continua revisione ed applicazione rappresentano la base delle buone pratiche assistenziali.