CASTELFIDARDO – «Il telefono è come un coltello: con esso puoi tagliare il cibo e nutrirti, ma lo stesso identico coltello può uccidere». L’analista Luca Russo ha utilizzato una similitudine molto forte per esprimere la pericolosità di certi dispositivi soprattutto se messi in mano a bambini o poco più. L’occasione per discuterne è stata nella sede fidardense dell’istituto superiore “Laeng-Meucci” di Castelfidardo dove si è tenuto il primo incontro del ciclo “Parliamone Meucci”, organizzato nell’ambito del Pnrr “Nuovi orizzonti insieme” in collaborazione con il Comune di Castelfidardo e il Comando di polizia locale. Tantissimi i genitori che hanno risposto all’appello fatto dalla scuola e che sono venuti ad ascoltare la testimonianza del dottor Russo, analista forense, esperto in criminologia e investigazione, che da oltre venti anni collabora con varie procure d’Italia prestando la propria professione per indagini informatiche su delitti gravi. L’analista appunto ha fatto chiarezza circa gli aspetti delle responsabilità penali nell’utilizzo dei social da parte dei minori, con le possibili conseguenze per reati commessi inconsapevolmente e di cui rispondono i genitori.
Le parole dell’analista
«A quale età dare un telefono ai propri figli? Non c’è un’età giusta, ma più tardi è, meglio è. Non certo a 10 anni, meglio non prima delle superiori. E soprattutto i genitori devono avere l’accesso al telefono dei propri figli almeno finché sono minorenni. Ogni nostro figlio ha i principi che gli abbiamo dato ma il mondo social è molto potente e può nascondere pericoli inimmaginabili. Non si può essere superficiali su questo controllo che è per il loro bene ma nemmeno stigmatizzare l’uso dei dispositivi digitali. Ciò che conta però è affrontare un cammino con i nostri ragazzi, accompagnarli, stare e parlare con loro, monitorare il tempo in cui stanno ogni giorno davanti ai dispositivi, dare loro alternative, guardare insieme gli applicativi che utilizzano e portarli alla riflessione evitando lo scontro. Insomma, non lasciarli soli».
Ad animare il dibattito con interventi e domande pertinenti anche alcuni studenti del “Meucci” che hanno iniziato un percorso di approfondimento a scuola e con Russo sui temi da loro più sentiti: cyberbullismo, ludopatia e dipendenza digitale. Per tutto il mese di marzo si tengono i prossimi appuntamenti con il dottor Russo e la procuratrice del Tribunale dei Minori di Ancona, la dottoressa Tedeschini, e il 10 aprile l’evento conclusivo con Luca Pagliari, storyteller ed anima del progetto “Cuori connessi” della Polizia di Stato.