Ancona-Osimo

Migliaia di cimeli e primo dizionario della lingua sioux. Riaprirà a Filottrano il museo Beltrami, dedicato all’esploratore del Mississipi

ll primo piano di palazzo Beltrami-Luchetti sarà presto di nuovo aperto, secondo i nuovi canoni di fruizione museali, grazie a un progetto che coinvolge comune di Filottrano e Univpm

Museo Beltrami di Filottrano

FILOTTRANO – Al primo piano di palazzo Beltrami-Luchetti sono custoditi migliaia di cimeli e manufatti delle popolazioni del nord e del centro America, raccolti da Giacomo Costantino Beltrami durante i suoi viaggi nel continente americano, che lo condussero a scoprire le sorgenti del Mississippi nel 1823. Un patrimonio che sarà presto di nuovo aperto e valorizzato grazie a un progetto che coinvolge comune di Filottrano e Università Politecnica delle Marche. Il piano del bellissimo Palazzo oggi è infatti chiuso per lavori di restauro e il Comune insieme ai proprietari dell’edificio, dove ha sede il museo Beltrami, fondato nel 1979 per opera di Glauco Luchetti Gentiloni, hanno deciso di rinnovarlo aprendolo alla città secondo i nuovi canoni di fruizione museali. In questo senso andranno i progetti dell’Università Politecnica delle Marche sul fronte architettonico, su quello della digitalizzazione del patrimonio culturale e sull’archivio etnobotanico.

Palazzo Beltrami-Luchetti

Nel salone di rappresentanza sono disposti in vetrine molti manufatti delle popolazioni indigene. Dagli oggetti delle tribù delle grandi pianure (pelli dipinte, arco e frecce, kalumet, foderi per pugnali, cinture con sonagli, borse, utensili di corno) si passa alle terracotte azteche e messicane, alle noci di cocco incise, alle asce di pietra, alle conchiglie lavorate, alle zucche dipinte provenienti dalla Meso America e da Haiti. Nelle stanze adiacenti al salone sono esposti: un erbario messicano, una raccolta malacologica, minerali e pietre delle miniere messicane, armi e oggetti personali, il manoscritto ancora inedito in Italia del volume Le Mexique del Beltrami, con una relazione sul suo viaggio in quel paese. E ancora un archivio di oltre 5mila documenti epistolari, la contabilità dell’Azienda Agricola Beltrami dell’intero secolo XIX (157 registri in-folio), una notevole biblioteca storica e giuridica e un dizionario della lingua sioux scritto da Beltrami. Si tratta del primo dizionario del genere.

Il museo, dunque, racconta lo spirito di avventura dell’esploratore Beltrami che lo ha portato a conoscere tribù e popolazioni americane. Furono infatti proprio le sue doti di esploratore, unite ad una buona dose di coraggio e spirito d’avventura, a permettergli di scoprire le sorgenti del fiume Mississippi, dove nessun pioniere era mai riuscito ad arrivare, percorrendo a ritroso i quasi 4mila km del fiume più lungo di tutte le Americhe. Parecchi anni più tardi queste terre da lui scoperte gli tributarono i giusti meriti, intitolandogli sia l’omonima contea dell’attuale stato del Minnesota sia i monti da cui nasce il fiume. A testimonianza delle sue avventure, Beltrami raccolse numerosi oggetti e cimeli, ora conservati nel museo a lui dedicato a Filottrano dove morì nel 1855, e nel museo di storia naturale di Bergamo, città natale, che gli ha dedicato un’apposita area.

Il piano del Palazzo di Filottrano, dove visse Beltrami e dove oggi sono in corso lavori di restauro, richiede un intervento innovativo dal punto di vista architettonico, allestitivo, museografico e infine della narrazione. I referenti della Politecnica che seguiranno il progetto saranno per l’architettura il prof. Gianluigi Mondaini, per la digitalizzazione e la narrazione digitale il prof. Paolo Clini e per il restauro dell’erbario il prof. Fabio Taffetani. L’obiettivo è una sperimentazione sul campo delle migliori opzioni espositive e narrative con strumenti innovativi che permettano di valorizzare contemporaneamente un edificio tra i più belli della città di Filottrano e una delle collezioni più originali appartenute ad un personaggio, la cui brillante avventura è ancora tutta da scoprire e raccontare.

Da sin. il sindaco di Filottrano Lauretta Giulioni, il rettore dell’Univpm Sauro Longhi e i il prof. Paolo Clini

«Il carattere distintivo di questo museo – dichiara il sindaco d Filottrano Lauretta Giulioni – è che è stato realizzato in una dimora storica dove visse Beltrami. Mi auguro che presto inizino i lavori, in modo da renderlo nuovamente fruibile». «Il filo conduttore di questo museo è l’acquadichiara il prof. Paolo Clini – e valorizzeremo il museo dal punto di vista architettonico e museografico. L’Università perseguirà l’obiettivo di valorizzazione scientifica e culturale degli oggetti e dell’erbario con attenzione agli aspetti naturalistici e alle informazioni di tipo etnobotanico. Coinvolgeremo anche gli studenti dell’Univpm e uno dei sogni è quello di ricostruire le cascate, le sorgenti del Mississipi, attraverso l’uso della realtà aumentata». «Credo sia un buon laboratorio di apprendimento per i nostri studenti – commenta il rettore dell’Univpm Sauro Longhi – che saranno coinvolti in questo progetto unico. È molto interessante la storia di Beltrami, un uomo venuto a contatto con le tribù dei Siuox e le popolazioni americane. È un onore lavorare per valorizzare le testimonianze e gli oggetti raccolti dall’esploratore».