Ancona-Osimo

Ricatto hard a una minorenne, cyberpedofilo con 1 milione di file: il baratro dei crimini sessuali in Rete individuati dalla Polizia postale Marche

La Polizia Postale ha arrestato un uomo accusato di pedopornografia e denunciato 30 persone per crimini sessuali in rete. 23 le perquisizioni, 10.000 i gigabyte con immagini hot

ANCONA – Un ricatto hard a una minorenne: sesso virtuale altrimenti le foto hot che l’aveva spinta a mandargli sarebbero finite su Internet. È culminata con La denuncia di un uomo, maggiorenne, italiano residente a Lugano, l’indagine della Polizia Postale avviata a seguito della denuncia di una famiglia. Uno dei casi trattati nel corso del 2021 dal Compartimento della Polizia postale e delle Comunicazioni Marche.

L’amicizia con un orco, che pur sapendo di trovare dall’altra parte della chat una ragazzina non si è fatto scrupoli a portarla nei meandri oscuri dei sex crime: sono stati i genitori della minore a raccontare alla Polizia Postale che la loro figlia aveva conosciuto, su un non meglio specificato sito internet, un ragazzo al quale confidava di essere minorenne e, attraverso sistema di messaggistica istantanea WhatsApp iniziava a dialogare con lui. Il ragazzo aveva convinto la minore, attraverso lusinghe ed apprezzamenti facili, a fare delle foto delle parti intime e a condividerle tramite WhatsApp. Il ragazzo aveva anche chiesto alla ragazzina di attivare una “cam hot” con lei, richiesta alla quale la minore non aveva ceduto, anzi, si era confidata con la sorella, aveva fatto marcia indietro e cancellato le foto che aveva appena inviato al ragazzo.
A quel punto sono iniziate le minacce e il ricatto: se lei non avesse fatto una videochiamata hot avrebbe diffuso via Internet le foto di nudo della minorenne.

La Polizia giudiziaria del Compartimento Polizia Postale Marche ha avviato una comparazione della foto del profilo WhatsApp del ragazzo con quelle indicizzate presenti in rete: sono spuntati un profilo Instagram e uno Facebook. La successiva attività di Osint (Open Source Intelligence) attribuiva i profili a un maggiorenne italiano che viveva a Lugano e risultava possibile riscontrare, tra le amicizie dello stesso, la presenza dei propri familiari. I successivi accertamenti anagrafici hanno acclarato che l’uomo risultava essere residente in Svizzera e l’interrogazione delle banche dati ha evidenziato vari controlli in frontiera in occasione del rientro dello stesso in Italia. Sono dunque stati avviati contatti con la polizia elvetica, cui il giovane uomo risultava già censito per piccoli precedenti. È stato dunque sottoposto, su disposizione dell’Autorità giudiziaria elvetica, a perquisizione. Nei suoi confronti è scattata la denuncia dalla Polizia giudiziaria del compartimento Polizia Postale Marche con iscrizione in rubrica di frontiera per le notifiche del caso in occasione di un nuovo accesso nel territorio dello Stato.

Come detto, questo è uno dei numerosi casi affrontati dal Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni Marche di Ancona nel corso del 2021. Nel report della Polizia postale, particolare attenzione è stata rivolta alla prevenzione e AL contrasto alla pedopornografia online. La Squadra di contrasto alla pedopornografia online del Compartimento di Ancona ha monitorato 126 spazi web rilevandone 36 con contenuti illeciti, ha trattato 45 casi a seguito di denunce ed altri 17 a seguito di segnalazioni da associazioni. Nel corso delle 23 perquisizioni eseguite sono stati sequestrati oltre 10.000 gigabyte di supporti informatici contenenti immagini e video di natura pedopornografica. Le indagini hanno portato all’arresto di 1 persona ed alla denuncia di altri 30 soggetti.
Tra le indagini più significative, l’identificazione e l’arresto di un uomo italiano, residente a Castelbellino, resosi responsabile di gravi reati di pedopornografia. L’uomo, musicista, deteneva in casa supporti informatici e file contenenti circa 1 milione tra foto e video di natura pedopornografica, immagini di sesso spinto con bambini e neonati raccolti in vent’anni di orrore, catalogati e custoditi. Nell’ambito dei reati contro la persona commessi attraverso la rete, sono stati trattati in totale 202 casi, con 201 persone denunciate.

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