ANCONA – Rimossa la carcassa del pesce luna ritrovato spiaggiato a Mezzavalle. Nelle ore precedenti, per la rimozione, sarebbe stata informata la Capitaneria di porto. «Si tratta di un cucciolo, avrà avuto 2-3 anni», spiega Roberto Danovaro, biologo marino e docente del Dipartimento di scienze della vita e dell’ambiente dell’Univpm, l’Università Politecnica delle Marche. «Il suo ritrovamento è un fatto positivo, benché sia un vero peccato che sia morto».
Professore, perché parla di «fatto positivo»?
«Perché il pesce luna è un pesce buono, nel senso della sua utilità. Mangia plancton e meduse, aiutando il loro contenimento. Non va infatti dimenticato come l’esplosione di meduse sia un problema pure nel mar Adriatico».
La carne del pesce luna è commestibile?
«Guardi, in teoria no. Questi esemplari producono una lieve tossina termolabile, che può tuttavia essere innocua se adeguatamente trattata. In alcune parti d’Italia, come a Camogli, viene mangiato. Però, è un pesce da proteggere».
È anche abbastanza grosso…
«Beh, è il più grande pesce osseo al mondo. Può arrivare a pesare fino a 2 tonnellate e il suo diametro può raggiungere i 3.5 o i 4 metri».
È raro avvistarlo da queste parti?
«Ha una grande distribuzione nei mari, ma qui non è comune. È più frequente altrove».
Dalla foto, si può avere già una spiegazione sulle cause del decesso?
«Spesso rimane involontariamente catturato da reti: si tratta della morte più comune di queste creature ed è probabile che le cause del decesso siano anche in tal caso le medesime. Qualora le pinne siano intere e non ci siano segni di abrasione da rete, allora la morte potrebbe essere naturale. In questo caso, bisognerebbe accertare eventuali malattie».