ANCONA – È stato siglato stamane a Palazzo Raffaello il protocollo di collaborazione che regola i rapporti tra il Servizio Sanitario Regionale e l’Università Politecnica delle Marche.
Il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e il Rettore dell’Università Politecnica delle Marche, Sauro Longhi hanno così dato formalmente avvio al documento che si propone di garantire la massima integrazione tra attività di assistenza, didattica e ricerca finalizzata alla tutela della salute della collettività, alla migliore formazione, allo sviluppo della ricerca biomedica e sanitaria.
«È un accordo importante – ha detto il presidente Ceriscioli – da rinnovare perché l’ultimo risaliva al 2004 e in 14 anni tante cose sono cambiate. È un accordo significativo economicamente che comporta risorse per 2 milioni 780 mila euro con un incremento di circa 300 mila euro. Adeguiamo le risorse a quelle che sono le esigenze di oggi per poter lavorare al meglio con l’università dentro le nostre strutture. È stato un atto sul quale c’è stato un grande lavoro, ringrazio tutti quelli che ci hanno lavorato il servizio salute in particolare, perché riesce, attraverso questo percorso, a rinnovare il rapporto tra la sanità marchigiana e la sua Università».
Oltre sei milioni il contributo assegnato dalla Regione Marche per il triennio 2018-2020 all’Università Politecnica delle Marche. Un’accordo che rinnova la stretta collaborazione tra le due istituzioni siglato inizialmente il 27 settembre del 2004 (DGR n.1035/2004), ridefinendo il contributo annuale assegnato.
«Un protocollo che prevede l’allargamento a tutta la rete del Servizio Sanitario Regionale – ha detto la dirigente dell’Agenzia Regionale Sanitaria Marche Lucia Di Furia – degli aspetti formativi, quindi va a sostanziare una rete completa assistenziale che si rapporta direttamente e si integra con l’Università, sia nella fase formativa, sia durante la fase post laurea, durante la specializzazione con la frequenza all’interno delle strutture. Altro elemento qualificante importante è la commissione paritetica all’interno della quale siederanno rappresentanti degli enti, dell’Università e della Regione, del mondo della medicina generale, dei pediatri, degli specialisti, quindi abbastanza composita che darà un suo contributo nelle materie della formazione, della ricerca e quindi della parte dell’Università, ma le detterà all’interno dei programmi regionali. Ad esempio il nuovo Piano Socio Sanitario Regionale vedrà nell’integrazione anche di questa commissione paritetica delle risposte ad hoc».
Un documento che il presidente della IV Commissione Sanità Fabrizio Volpini ha definito come un atto atteso che rinnova il rapporto virtuoso con l’Università «per la formazione degli specializzandi che trovano linfa per arricchire le loro conoscenze».
L’ intesa si propone di sviluppare percorsi di formazione integrati ospedale-territorio e attiva una collaborazione per l’utilizzo della biblioteca virtuale dell’Università da parte degli enti del Servizio Sanitario Regionale. Confermata la centralità del ruolo dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Ancona quale Ente di riferimento, con ampliamento dell’integrazione agli altri Enti del Servizio Sanitario Regionale, quali Asur, Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti Marche Nord ed I.N.R.C.A. Ampio spazio sarà dedicato all’organizzazione dell’Azienda ospedaliero-universitaria dove opera l’organo di Indirizzo a composizione regione-università con il compito di coadiuvare il Direttore Generale nella programmazione e nelle scelte strategiche definendo gli obiettivi delle attività integrate.
«Un protocollo atteso – ha affermato il rettore Sauro Longhi – che trova la sua completa definizione per regolamentare tutte le componenti che contribuiscono al servizio sanitario regionale. Incremento di fondi ma non solo anche riconoscimento di funzioni assistenziali per i tanti nostri colleghi che sono integrati nel servizio sanitario regionale. Negli ultimo 10 anni l’azione della Facoltà di Medicina e Chirurgia è più che triplicata e quindi il protocollo risponde al cambiamento. I numeri che riguardano gli ultimi 10 anni: da 532 unità di personale si è passati a 1306. Da 5 a 15 lauree professionalizzanti. Quest’anno è attivo ad esempio il nuovo corso in Assistenza Sanitaria, figura professionale fondamentale per la cultura della prevenzione».
«Abbiamo la fortuna di avere un’unica Università con la facoltà di Medicina – ha spiegato Ceriscioli – è una dimensione ottimale senza frammentazioni che ha contribuito a rendere eccellente la nostra sanità».
Intanto fervono gli incontri per la definizione del nuovo Piano Socio Sanitario Regionale: «Gran parte della partecipazione sulla fase preliminare – ha evidenziato il Governatore Ceriscioli – perché si è deciso nel Piano Sanitario di fare una partecipazione già prima ancora di scrivere una riga del Piano, è a buonissimo punto. Credo che manchi qualche incontro di soggetti che hanno chiesto di avere ulteriori approfondimenti, dopodiché si andrà alla stesura del Piano vero e proprio, per aprire una seconda fase di partecipazione, a questo punto sulle linee e i contenuti dello stesso».