ANCONA – Ripascimento in spiaggia? Per Portonovo sì ma per il Passetto no. Anche se entrambi i litorali fanno parte del parco naturale del Conero. Sulle condizioni della spiaggia del Passetto, avevamo già scritto qualche giorno fa. Le recenti mareggiate e forse una scarsa attenzione (negli anni) agli interventi strutturali, hanno causato l’abbassamento delle scogliere al largo e sui due moli.
Andrea Penna e Marco Bartolucci, due cittadini anconetani, avevano evidenziato come «la baia versasse (e versi tutt’ora, ndr) in condizioni disastrose, con lastre di cemento arrivate fin sotto la scalinata e ciottoli ovunque». Ciottoli che renderebbero pressoché impossibile passeggiare sul lungomare nelle giornate quasi primaverili di questo periodo. Senza parlare delle transenne sui gradoni e ai piedi del Monumento, che si trovano lì dalla scorsa estate.
«I lavori – auspicavano i cittadini – non sono mai partiti. Speriamo inizino adesso e non a giugno, quando la stagione balenare è bella che avviata». Ma di ripascimento, dicevamo, neanche l’ombra. Perché?
«Il ripascimento non dipende dall’Ente parco del Conero» – ha sottolineato il suo presidente Daniele Silvetti. «Dare il via libera al ripascimento è una scelta politica che dipende dal Comune e non da noi – ribadisce – ogni anno viene autorizzato il rimpallo dell’arenile». Sì, ma il problema – diciamo noi – è che l’arenile non basta più e il mare mangia progressivamente ciottoli e baia, esattamente come a Portonovo.
«Il nostro ente è strumentale alla regione per l’aspetto naturalistico e fornisce pareri e autorizzazioni. Detto ciò, personalmente, non penso che il ripascimento di Portonovo sia la soluzione – si sbilancia il presidente. L’ultimo era stato intorno al 2018 e ogni 5 anni siamo daccapo. Serve una risposta definitiva. Chiaramente, se la politica ha deciso questo, io non obietto. Mi limito però a dire che quando all’ente verrà recapitato il progetto per un ripascimento al Passetto, noi opereremo come per Portonovo. Ma prendere l’iniziativa non spetta a noi».
Insomma, è il Comune a dover deliberare l’eventuale ripascimento che per il Passetto sembra non arrivare. Alla regione, poi, spetterà finanziarlo. Silvetti si lascia poi andare a una considerazione da cittadino (ma anche da candidato sindaco per il centrodestra): «Al Passetto tengo molto e spiace vedere le transenne lì da un anno. Sono favorevole a rivedere l’imboccatura e le fioriture delle scogliere. Va fatto un piccolo prolungamento ad angolo retto per proteggere di più la spiaggia e contenere le correnti. Ben vengano opere e iniziative che salvaguardino costa e attività».
E ancora: «Quella è la spiaggia degli anconetani, cuore pulsante della storia dorica, e va fatta riemergere. Il problema è che manca una visione d’insieme su decoro urbano, progettazione e manutenzione. È la città delle toppe, arrancano vocazione turistica e volontà propulsiva politica. Non essendoci vocazione turistica, come pensiamo di poter salvaguardare il Passetto?».