Ancona-Osimo

Ripulito e già imbrattato: ad Ancona non c’è pace per il Monumento ai Caduti del Passetto

Il Comune di Ancona aveva ripulito il Monumento lo scorso 9 marzo, grazie a una complessa operazione di AnconAmbiente. Si erano spesi circa 2mila euro. Ora, a meno di 30 giorni di distanza, è di nuovo imbrattato

Un cittadino mostra le scritte comparse in questi giorni al Monumento (foto di repertorio)

ANCONA – Era stato ripulito lo scorso 9 marzo, il Monumento ai Caduti del Passetto e ora, a nemmeno un mese di distanza dall’ultimo intervento di pulizia portato avanti da AnconAmbiente (azienda locale di nettezza urbana), il Monumento è nuovamente imbrattato.

Ennesimo sfregio alla città e ai caduti che quel Monumento dovrebbe commemorare. «Non è passato neanche un mese da quando è stato ripulito ed è già sporco. Che peccato!» fa notare il signor Salvatore, un cittadino anconetano arrivato in cima al Monumento con la nipote di 9 anni.

Proprio lei, la piccola, prova a spiegare che «questi gesti non vanno commessi, perché, vedete, è come se qui sotto i nostri piedi, in questo Monumento, ci fossero i corpi dei soldati caduti in guerra. Io mai farei una cosa del genere» dice la bimba, dimostrando una straordinaria maturità per la sua età.

A pochi passi da lei, c’è un gruppo di ragazzini che osserva quegli scarabocchi: «I teppistelli potrebbero avere la loro età» evidenzia una signora. Ma è presto per individuare gli autori, sono solo illazioni. Certo è che la pulizia della pietra d’Istria – materiale in cui è realizzato il Monumento – è costata «circa 2mila euro». 2mila euro dei contribuenti, chiaramente. E ora siamo alle solite. Ad accorgersi della situazione, nel fine settimana, diversi anconetani.

Tempo addietro, prima dell’intervento di ripulitura, persino in estate, avevamo scritto su queste colonne dello stato in cui versava il Monumento, in cui qualcuno aveva persino scritto dei versi leopardiani.

Ora, invece, sulle colonne si vedono solo cuori neri, simbolo di amicizia o di amore. Poco più in là, una firma ben visibile riporta un nome femminile. Chiaramente, non sappiamo con certezza se il tag – così si chiama, in gergo, la firma dei teppistelli – corrisponda al reale nominativo dell’autrice del gesto, ma certo è che quel nome – che non riportiamo per motivi di privacy – era già comparso.

Quel tag femminile, infatti, aveva imbrattato l’altarino centrale del Monumento ai Caduti prima che venisse ripulito, quel 9 marzo, quando il Monumento era finalmente tornato a splendere.

Insomma, la ricerca degli autori del gesto non parrebbe poi essere così difficile, tra i tag con presunti nomi dei teppisti e le telecamere puntate sul Monumento. Già, le telecamere: «A cosa serve la videosorveglianza se non viene controllata e non vengono puniti i colpevoli di questo gesto» tuona un altro cittadino che, come tanti altri, approfitta delle giornate primaverili per godere di un po’ di sole sul Monumento.

A proposito di telecamere, proprio il 9 marzo, l’assessore comunale alle manutenzioni, Stefano Foresi, aveva ringraziato AnconAmbiente per l’intervento di pulizia, dichiarando che «la zona è coperta da videosorveglianza con telecamere fisse e brandeggiabili che verificano l’intera area, dal Monumento alla pineta». Probabilmente, sarebbe opportuno risalire agli autori del gesto per tentare di educare coloro che la sindaca Mancinelli definì «quattro sfigati».

La gente, appresa l’esistenza delle spycam, continua «incredula a chiedersi se funzionino e, soprattutto, se vengano controllate».

Di tutto ciò agli anconetani «resta l’amaro in bocca» per un intervento costato circa 2 mila euro alle casse comunali e che (purtroppo) è stato vanificato in meno di 30 giorni.