Ancona-Osimo

Ancona, riqualificazione del Mercato delle erbe: illustrato il progetto agli operatori e assegnati nuovi box

Il sindaco Mancinelli: «Il mercato delle erbe era, insieme con il mercato del Piano, uno dei progetti guida del Piano strategico. A questo punto abbiamo la certezza del finanziamento»

ANCONA – Restituire alla grande piazza coperta del Mercato delle Erbe di Ancona il suo valore di centro economico e sociale, con tecniche sostenibili, che collochino la struttura all’interno di un rinnovato scenario economico, sociale e ambientale, preservandone la struttura architettonica e la vocazione storica, considerata un segno distintivo dell’identità cittadina. È questo lo scopo della proposta progettuale di riqualificazione del mercato centrale della città, con una somma a disposizione di 5,3 milioni di euro, provenienti da un finanziamento concesso dal Ministero dell’Interno all’interno delle risorse PNRR. Gli uffici sono quindi operativi per mettere in atto tutte le procedure previste per dare il via al cronoprogramma della progettazione e dei lavori, e ai necessari confronti con la Soprintendenza. Il progetto sarà svolto nei tempi e nei modi indicati nel Decreto Interministeriale di assegnazione delle risorse e quindi si prevede di affidare i lavori entro la fine di luglio 2023 e di terminarli entro marzo 2026. Il progetto esecutivo dovrà quindi essere approvato entro i primi mesi del 2023, per poi bandire la gara entro marzo 2023.

«Il mercato delle erbe – ha detto il sindaco Valeria Mancinelli – era, insieme con il mercato del Piano, uno dei progetti guida del Piano strategico. A questo punto abbiamo la certezza del finanziamento e la fase progettuale in cui ci troviamo ha già visto il coinvolgimento di tutti gli operatori, uno per uno, oltre che delle associazioni di categoria. Il mercato delle erbe, infatti, è un luogo dove le persone lavorano e il progetto dovrà essere funzionale a loro. Avere rispetto del lavoro significa costruire i progetti insieme con gli operatori. Siamo già arrivati all’assegnazione definitiva delle future postazioni che ognuno occuperà. Le linee guida progettuali che abbiamo approvato in giunta sono il frutto di questa condivisione». «Con il mercato delle erbe – ha aggiunto l’assessore al Piano strategico Ida Simonella – si consolida uno dei pilastri rimasto in sospeso nel piano complessivo da mare a mare. Insieme con il Palaveneto, la Biblioteca Benincasa, la Pinacoteca e la Mole, il mercato delle erbe è un pezzo del Piano di rigenerazione urbana che abbiamo presentato e che ci ha fatto ottenere 20 milioni di euro di finanziamenti. Il Comune, inoltre, è impegnato con altri fondi anche sul fronte del mercato del Piano”. “Il nostro Piano di rigenerazione urbana presentato sulla base di un bando emanato dallo Stato – ha spiegato l’assessore ai Lavori pubblici Paolo Manarini – è tra i pochi ammessi a finanziamento in Italia ed è stato un punto di svolta importante, perché questi 20 milioni ci hanno consentito di attuare progetti strategici per la città».

Il vicesindaco e assessore al Commercio Pierpaolo Sediari si è poi soffermato sulle finalità del progetto, che – ha detto – «deve servire alla creazione di una piazza coperta, che consenta lo svolgimento del mercato, di altre attività commerciali e di ristorazione, e di manifestazioni nella parte inferiore della struttura quando il mercato è chiuso. Molto importante in questo senso è stata anche l’approvazione, nel 2017, di una variante che aumenta la disponibilità di spazi al primo piano».

Attualmente all’interno del mercato la vendita avviene al primo piano, su banchetti rimovibili, attorno ai quali si sviluppano le attività commerciali in box indipendenti. Il secondo piano al momento non è più utilizzato. I concessionari dei banchi e dei box sono stati invitati nei giorni scorsi in Comune per scegliere la nuova collocazione delle rispettive attività al termine dei lavori di riqualificazione, che erano già stati presentati agli stessi operatori nel mese di luglio con un metodo di condivisione dei vari passaggi che ha portato a un unanime accordo sulle assegnazioni. Il progetto di fattibilità tecnico economica è stato quindi calibrato e costruito sulla base delle esigenze espresse dagli operatori del mercato e dalle categorie economiche, nel rispetto delle nuove scelte architettoniche e funzionali. La condivisione preliminare dei progetti, delle scelte progettuali e delle esigenze degli operatori, ha condotto alla conclusione di una procedura di assegnazione fortemente condivisa da tutti i soggetti. «Avendo individuato gli spazi da destinare agli operatori secondo le norme di legge – ha aggiunto Manarini – abbiamo compiuto, di fatto, un passo avanti importante nella progettazione, perché abbiamo già definito la distribuzione planimetrica attraverso una pianificazione concertata. Nel frattempo l’Università ha proceduto con il rilievo puntuale dell’intera struttura ed è stata eseguita la verifica di vulnerabilità sismica, da cui è emerso che non sono necessari interventi strutturali rilevanti».

Il progetto dovrà essere biocompatibile ed ecosostenibile, considerando la salubrità quale valore aggiunto di una progettazione non basata soltanto su una somma di tecnologie, ma su un insieme dialogante tra materiali a basso impatto ambientale (rinnovabili, durevoli, riutilizzabili, riciclabili) e conoscenze tecnologiche innovative a disposizione.

Gli uffici hanno messo a punto anche uno studio di fattibilità con cantierizzazione parziale, che consentirà agli operatori di restare all’interno del mercato durante i lavori, garantendo sia il servizio ai cittadini sia la continuità commerciale.

La struttura del mercato è attualmente divisa in due livelli e si prevede che il piano terra mantenga la destinazione attuale di mercato comunale, mentre il primo piano dovrà essere destinato a esercizi commerciali in sede fissa, bar e ristoranti.

Le esigenze specifiche sono dunque quelle di valorizzare la struttura del mercato, che dovrà diventare centro di aggregazione e presidio della “marchigianità” nel campo enogastronomico, con un’offerta che spazia dal prodotto alimentare di qualità alla piccola ristorazione durante la pausa pranzo, ad aperitivi, cene e intrattenimento nelle ore serali. Il modello di gestione dovrà tenere conto quindi della possibilità di utilizzare lo spazio anche come centro di intrattenimento socio-culturale, con eventi e manifestazioni.

L’area circostante il mercato – sottolinea l’assessore Foresi – «è uno dei luoghi commerciali più significativi della città, uno dei centri commerciali naturali, all’interno del quale il nuovo mercato costituirà un valore aggiunto con una notevole valenza storica, sociale ed economica». Per favorire l’integrazione con lo spazio circostante, oggi a tratti interrotta, si interverrà, ad esempio, sulla ricostruzione dei flussi pedonali di percorso/accesso interni ed esterni al mercato, fra i due livelli interni e fra le due piazze esterne a differente quota, fra via Magenta e Corso Mazzini, valorizzando anche l’ingresso superiore, che offre una percezione immediata della forza spaziale dell’edificio. Sarà, ovviamente, rafforzata la percezione dell’edificio e dell’ingresso attuale da Corso Mazzini.