Ancona-Osimo

Rischi da dissesto idrogeologico a Osimo, la Cna incontra il Consorzio di bonifica

Per la zona Sud di Ancona in fase di progettazione interventi sui due fossi “protagonisti” dell’alluvione del 2006: il fosso di Offagna in località San Biagio (per un importo pari a un milione e 555mila euro) e il fosso San Valentino (un milione e 600mila euro)

OSIMO – La Cna di Ancona e di zona Sud hanno incontrato il presidente del Consorzio di Bonifica Marche Michele Maiani. L’incontro, richiesto dall’associazione di categoria delle pmi, si è incentrato sul ruolo del consorzio nel contrasto al dissesto idrogeologico e soprattutto sulle opere in programma nella zona Sud di Ancona dopo i catastrofici eventi che l’hanno colpita il 16 settembre 2006. «In questi anni stiamo sempre più assistendo ad eventi estremi che hanno colpito il territorio regionale, una condizione probabilmente legata ai cambiamenti climatici. Eventi che colpiscono spesso anche le zone industriali e artigianali e mettono in ginocchio le imprese. Per tale ragione le due zone della Cna hanno richiesto l’incontro al Consorzio di bonifica, per comprendere ruoli e competenze e informarsi su cosa è stato fatto nella zona a sud di Ancona». L’hanno detto i presidenti introducendo l’incontro e sostenendo la necessità di mettere in campo una prevenzione continua e sistemica che eviti le tragedie, un sistema di soggetti capaci di intervenire e soprattutto le risorse necessarie per intervenire preventivamente. Esiste infatti un sistema di intervento a posteriori che deve però essere accompagnato da una progettazione costante e continuativa per evitare o mitigare il rischio. Il presidente Maiani ha esordito presentando il percorso che ha portato nel 2013 al Consorzio unico di Bonifica regionale. Il consorzio è una struttura tecnica che opera nella manutenzione dei reticoli idrici minori. Naturalmente gli interventi sulla manutenzione dei sistemi idrici nelle strade di proprietà dei comuni, sono di competenza comunale. Il presidente, su questo punto, ha suggerito la possibilità di invitare i comuni ad affidare la manutenzione dei fossi comunali al consorzio, una soluzione che permetterebbe di fare massa critica e soprattutto di poter gestire al meglio questi canali che possono essere problematici quando non mantenuti correttamente.

Gli interventi

Per quanto riguarda invece gli interventi strutturali sui corsi d’acqua la programmazione e le risorse sono di competenza regionale, interventi che poi possono essere commissionati al Consorzio di Bonifica. Le stesse scelte tecniche quindi, per esempio la scelta tra la realizzazione di una cassa di espansione o di una area di laminazione spettano agli organi della Regione. Per quanto concerne la zona Sud di Ancona attualmente sono in fase di progettazione due interventi importanti sui due fossi “protagonisti” dell’alluvione del 2006: il fosso di Offagna in località San Biagio (per un importo pari a un milione e 555mila euro) e il fosso San Valentino (un milione e 600mila euro). «Il confronto con il presidente del Consorzio è stato utile per comprendere e capire “chi fa che cosa” nel contrasto al dissesto idrogeologico – hanno commentato Andrea Cecconi e Raffaele Giorgetti, rispettivamente presidenti di Cna zona Sud e Cna Ancona –. Comprendere e capire come le istituzioni fronteggiano questa problematica è fondamentale per il sistema produttivo, alla luce delle alluvioni di zona Sud e di Senigallia. Le imprese infatti sono colpite da questi eventi e rialzarsi in alcuni casi diventa difficile. Per tale ragione abbiamo voluto incontrare il Consorzio di Bonifica, per comprendere e capire cosa si sta facendo per contrastare il dissesto idrogeologico. Dall’incontro emerge però la necessità di essere più veloci negli interventi. Le opere in zona Sud sui due fossi di Offagna e San Valentino sono ancora a livello di progettazione e sono passati quasi 17 anni dall’alluvione».

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