Ancona-Osimo

Rissa al Miu, coinvolto minorenne di Falconara: collocato in comunità

Identificato grazie ai numerosi filmati apparsi su social e circolati sulle app di messaggistica, è stato riconosciuto con certezza e dovrà rispondere di rissa aggravata, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali aggravate

Rissa all'alba con accoltellamento
Un'immagine di quanto accaduto

C’era anche un minorenne di Falconara Marittima fra i coinvolti nella rissa nel parcheggio della discoteca Miù di Marotta all’alba del 7 agosto scorso. Identificato dai Carabinieri della locale Tenenza, il giovane è stato ora collocato in una comunità minorile in provincia di Forlì-Cesena.

In seguito alla violenta rissa scoppiata all’alba del 7 agosto scorso, nell’area antistante la discoteca Miù, i Carabinieri della Tenenza di Falconara Marittima – nell’ambito delle indagini preliminari dirette dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Ancona – hanno passato al setaccio i numerosi filmati apparsi sui social network e applicativi di messaggistica istantanea, che hanno documentato momenti di inaudita violenza nello scontro tra masse di giovanissimi scaturiti dal precedente accoltellamento di un 25enne senegalese, residente nel maceratese, ad opera di un coetaneo di origine albanese residente ad Ancona.

Dall’analisi dei video i Carabinieri di Falconara hanno quindi riconosciuto con certezza un minorenne del posto, già noto per altre vicende tuttora al vaglio della giustizia minorile, arrivando a recuperare e a porre sotto sequestro – nel corso di un’indagine lampo – anche gli indumenti indossati dal giovanissimo in quell’alba di trasgressione e violenza, ancora macchiati del sangue dei soggetti rimasti coinvolti nella brutale rissa.

Il minore, che dalla mischia era uscito praticamente illeso, dovrà ora rispondere dei reati di rissa aggravata, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali aggravate, accuse molto gravi avanzate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni delle Marche e che, condivise dal Giudice delle Indagini Preliminari, hanno portato all’adozione di uno dei provvedimenti più afflittivi tra quelli previsti a carico dei minori: la misura cautelare del collocamento in comunità.