ANCONA – La Questura di Anona ha emesso il provvedimento di chiusura per 10 giorni al “Bar A Onda” all’ingresso del porto. Una misura che arriva dopo la violenta rissa scaturita per futili motivi nella notte tra sabato e domenica proprio nelle vicinanze del locale. Ma la titolare del “barino”, così noto ai frequentatori, prende le distanze da quanto accaduto: «I due ragazzi non avevano neanche consumato nel mio locale – afferma Francesca Mabiglia – e l’aggressione è avvenuta a diversi metri di stanza. Con il mio avvocato valuteremo se ci sono gli estremi per un ricorso».
L’aggressione
Sono arrivati insieme al porto i due ragazzi protagonisti della violenta lite che sabato notte, 19 marzo, ha portato al ferimento grave di uno dei due. Un 30enne, anconetano, ha avuto la peggio. L’aggressore, 20enne, americano, si è avventato improvvisamente sulla vittima assestando una serie di colpi al volto, talmente forti da fargli perdere i sensi. All’arrivo dell’ambulanza il ragazzo è sembrato subito in condizioni critiche, seppure non in pericolo di vita.
Una volta trasportato all’ospedale di Torrette gli sono state refertate una serie di fratture al volto ed è stato trasferito nel reparto di chirurgia maxillo facciale dove è stato operato. Mentre l’aggressore si trova attualmente nel carcere di Montacuto in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto che si svolgerà domani mattina (mercoledì 23 marzo) davanti al gip. La rissa, secondo le testimonianze raccolte dalla polizia, sarebbe scaturita per futili motivi. I due giovani si erano recati insieme nei pressi del bar, quando ad un certo punto, senza nessuna avvisaglia, è cominciata la colluttazione molto probabilmente causata dall’abuso di alcol. Infatti l’aggressore, anche lui trasportato al pronto soccorso e sottoposto al test, presentava un tasso alcolemico di 2,90 mg/l ed è risultato positivo anche ai cannabinoidi.
Lo choc
La titolare del bar è ancora sotto choc per quanto accaduto. «Quando la polizia è venuta a convalidare la chiusura del locale mi sono messa a piangere – racconta – siamo sempre stati attenti alla sicurezza dei nostri clienti e in tutta la mia carriera non mi è mai successa una cosa del genere». Tra l’altro il fatto è avvenuto proprio nel primo sabato sera di entrata in vigore dell’ordinanza anti movida molesta, con una task force di forze dell’ordine predisposta dalla Questura volta a monitorare sui possibili abusi di bevande alcoliche da parte degli avventori dei bar del centro. Dunque il primo weekend all’insegna della stretta sulla movida segna un triste primato: un ferito grave e due locali chiusi. Infatti sempre sabato sera i controlli delle divise hanno portato alla chiusura di un bar in Piazza del Papa, il Civico 61: quattro giorni si stop per la mascherina indossata non correttamente dal barman durante l’atto di somministrazione dei cocktail ai clienti.