ANCONA – «La percezione positiva del sindaco Mancinelli rispetto al tema della sicurezza al Piano – denuncia Angelo Eliantonio, coordinatore comunale Fratelli d’Italia-AN – la dice lunga sulla distanza fra il suo operato e la realtà, che quotidianamente certifica il totale fallimento delle false politiche di integrazione rivendicate e sbandierate lautamente a spese dei cittadini anconetani in occasione dello strumentale festival del Piano (Primo Piano Festival)». Eliantonio fa riferimento alle risse che spesso coinvolgono immigrati nel quartiere del Piano San Lazzaro. L’ultima sabato sera finita nel sangue e scoppiata tra un gruppo di extracomunitari nei pressi di corso Carlo Alberto. A farne le spese un giovane del Ghana, 19 anni, ferito con delle bottiglie rotte.
«Non possiamo essere tolleranti – denuncia Eliantonio – nei riguardi degli immigrati che fanno fatica ad accettare ciò che li circonda e che hanno una condotta incompatibile con una società civile. Ancona ha bisogno di un’amministrazione comunale diversa, che abbia altre priorità relativamente al tema dell’immigrazione, che affronti con fermezza e decisione il tema dei quartieri multietnici, che educhi senza lassismo e senza buonismo i cittadini stranieri con politiche strategiche e mirate per far comprendere loro senso civico e rispetto delle nostre regole. Le persone rispettano e tendono a proteggere solo gli spazi cui sentono di appartenere».
«L’operazione elettorale da 113mila euro dell’amministrazione Mancinelli (costo del Primo Piano Festival) – continua – non fa accrescere il senso di appartenenza ad una comunità, non contribuisce a prevenire i comportamenti antisociali e non incoraggia a denunciare atti criminali. Nell’attesa di mandare a casa questa giunta con l’auspicio di dare un futuro sul fronte della sicurezza e della vivibilità al Piano, continuiamo a chiedere con urgenza maggiori controlli, con un pattugliamento fisso della Polizia Municipale». E ancora «intensificazione della presenza dello Stato con aumento della frequenza della forze dell’ordine; chiusura delle attività commerciali gestite da stranieri che non rispettano le regole e che sono state teatro per più di una volta di problemi di ordine pubblico; controlli costanti negli edifici abbandonati in cui si accampano individui malintenzionati senza fissa dimora; sostegno e protezione delle attività gestite dagli anconetani e dagli esercenti storici del mercato e del quartiere».