ANCONA – Negli scorsi giorni personale della squadra amministrativa e di sicurezza della Questura ha effettuato un controllo amministrativo presso una nota trattoria del centro allo scopo di verificare la regolarità delle licenze e delle posizioni lavorative del personale impiegato. Sul posto, sia in cucina che in sala, venivano identificati alcuni lavoratori intenti a preparare alimenti e servire i clienti posizionati nei tavoli del ristorante. Tra i dipendenti vi era anche un giovane di 24 anni intento a svolgere le mansioni di cameriere. Da una prima verifica e dalle informazioni assunte dalla titolare, si evinceva che il giovane era stato impiegato “in nero”, senza alcun contratto e pagato in contanti con circa 40 euro al giorno. Ma i successivi controlli hanno permesso di accertare come il giovane assunto in nero lavorasse invece, con regolare contratto di apprendistato, presso un altro noto ristorante della provincia, e che fosse in malattia da alcuni mesi. L’Inps, opportunamente sollecitata, confermava sia l’esistenza del contratto di lavoro che della malattia fruita in atto dal dipendente.
Pertanto, a seguito dei riscontri emersi, il giovane veniva deferito all’autorità giudiziaria per il reato di truffa aggravata, in quanto lo stesso con artifizi aveva indotto in errore il proprio titolare nonché l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, che gli aveva erogato le indennità di malattia mensili.
Inoltre è stata trasmessa una segnalazione al gruppo della Guardia di Finanza chiedendo di sospendere l’attività della trattoria di Ancona ai sensi dell’art.14 del D.Lgs.81/2008 per la presenza del lavoratore irregolare. L’ispettorato del lavoro, su segnalazione della Finanza, ha conseguentemente emesso un provvedimento di sospensione del pubblico esercizio ma la sospensione è stata evitata perché il titolare ha provveduto a pagare la prevista sanzione amministrativa di 2400 euro e a regolarizzare la posizione del dipendente in nero.