Ancona-Osimo

“Rocco” alle Muse: un incontro tra danza e pugilato

I danzatori diventano pugili e i pugili diventano danzatori. In esclusiva regionale andrà in scena “Rocco” al teatro di Ancona, domenica 2 aprile alle ore 17.30

ANCONA – Un ring da boxe sul palcoscenico. La tensione sale nell’incontro tra danza e pugilato. In esclusiva regionale andrà in scena “Rocco” al teatro delle Muse, domenica 2 aprile alle ore 17.30. Una produzione del Ballet National de Marseille, in collaborazione con ICKamsterdam. Danzatori: Denis Bruno, Quentin Dehaye, Pedro Garcia e Alejandro Alvarez Longines.

“Rocco” (Foto: Marche Teatro)

In “Rocco” i danzatori diventano pugili e i pugili diventano danzatori. Su un ring gli avversari si sfidano sferrando colpi con un veloce gioco di gambe e tattiche virtuose. La tensione aumenta dopo diversi round di pesanti corpo a corpo fino al punto in cui l’altro si infuria e colpisce. Nello spettacolo i danzatori rappresentano la fratellanza in tutti i sensi: il buono e il cattivo, il diavolo e l’angelo, sono Caino e Abele, Romolo e Remo. Nel combattimento ravvicinato i rapporti si incrinano e i danzatori mettono alla prova i loro limiti fisici e psicologici, come in un “dark ride” coreografico.

“Rocco” (Foto: Marche Teatro)

“Rocco” è ispirato al film di Luchino Visconti “Rocco e i suoi fratelli” e nel palcoscenico si avverte la stessa tensione del film. Nella pellicola di Visconti si trattano i temi della fratellanza, della lotta per una vita migliore e della ricerca di identità da parte di coloro che hanno dovuto staccarsi dalle proprie origini per necessità. Inoltre, i coreografi Emio Greco e Pieter C. Scholten si sono ispirati alla somiglianza tra la danza e la boxe, la preparazione mentale e il virtuosismo del corpo del pugile e del danzatore hanno molto in comune: la padronanza estrema del corpo e di una disciplina ferrea sono indispensabili in entrambi i casi. Molto spesso, infatti, Mohamed Ali è stato paragonato ad un danzatore, per l’agilità, la grazia e la velocità mostrate sul ring. In Rocco si mette in evidenza questa relazione, creando tra le due discipline un forte legame sia gestuale sia drammaturgico.