ANCONA – Gestione personalizzata dei ricoverati, assistenza al top, attenzione al benessere psicofisico e alla donna. Sono questi i caratteri distintivi delle 6 Rsa, Residenze sanitarie assistenziali, premiate martedì scorso (13 novembre) da Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, con l’attribuzione dei Bollini RosaArgento. Una certificazione di qualità, riservata alle strutture pubbliche o private accreditate, sulla base dell’attenzione riservata agli aspetti socio-sanitari, all’appropriatezza dell’assistenza clinica, alle caratteristiche strutturali, ai servizi offerti, oltre che all’aspetto umano, al benessere, alla dignità delle persone ricoverate e alla loro qualità di vita.
Due le Rsa in provincia di Ancona, Abitare il tempo a Loreto e Residenza Dorica ad Ancona. Entrambe del gruppo Santo Stefano, tre in provincia di Pesaro Urbino, Rsa di Mondavio, Rsa di Urbania e Rsa Galantara a Pesaro, e una a San Benedetto del Tronto, Rsa San Giuseppe.
I tre Bollini, ovvero il massimo riconoscimento, è stato assegnato alle due strutture dell’anconetano che per il secondo anno sono rientrate nella classifica di Onda, due bollini sono andati a Urbania, Pesaro e San Benedetto del Tronto, e un bollino a Mondavio.
Centocinquantatre le strutture selezionate complessivamente da Onda, con l’obiettivo di fornire alle famiglie una “bussola” per orientarsi nella scelta delle Rsa alle quali affidare gli anziani.
Una decisione non facile, ma spesso obbligata a causa della perdita di autosufficienza o per il sopravvenire di gravi limitazioni motorie che si verificano in circa il 23% degli anziani.
Un tema di grande attualità, quello del bisogno di cure degli over 65. «L’anziano rappresenta il summa della presa in carico – sottolinea il presidente dell’Ordine dei Medici della Provincia di Ancona, Fulvio Borromei – Spesso è affetto da polipatologie, e soltanto la presa in carico può permettere lo sviluppo di un prendersi cura armonico di questa persona».
Esprime soddisfazione il direttore di Residenza Dorica e Abitare il Tempo, Antonio Maria Novelli: «Ricevere questo importante riconoscimento da parte di Onda ci rende orgogliosi – spiega – perché conferma l’elevato livello qualitativo delle nostre strutture nella presa in carico personalizzata degli ospiti. Dimostra anche la grande attenzione che riserviamo al benessere psicologico e relazionale dei nostri ospiti, offrendo un servizio ottimale, con il supporto di personale qualificato, in un ambiente accogliente e familiare».
Una presa in carico personalizzata grazie all’approccio multidisciplinare, quella adottata dalle due residenze del Santo Stefano, dove sono ospitati soprattutto anziani non autosufficienti, con demenze, tra le quali Alzheimer, e circa una trentina di ricoverati in stato vegetativo persistente. Due terzi degli ospiti sono donne e la maggior parte di essi è over 80. La longevità non è sempre un dono spiega il direttore Novelli, che sottolinea come spesso sia necessaria una presa in carico caratterizzata da “un ambiente protesico” in grado di sopperire e coadiuvare l’anziano nelle funzionalità mancanti.
Numerose le iniziative dedicate agli ospiti, fra le quali la lettura e il commento delle notizie di cronaca riportate dai giornali, la ginnastica dolce, la musicoterapia, le sedute di stimolazione sensoriale, la terapia occupazionale e le feste a tema che coinvolgono anche le famiglie. Recentemente la Rsa Residenza Dorica di Ancona, guidata dalla direttrice Lucia Masiero, si è anche dotata di un ecografo portatile di ultima generazione per eseguire direttamente nella struttura la gestione degli accessi vascolari, evitando ai ricoverati il disagio degli spostamenti.
LA SITUAZIONE IN ITALIA E NELLE MARCHE
In Italia sono oltre 280 mila gli anziani ospitati nelle Rsa, il 75% dei quali sono donne. Secondo l’ultimo rapporto Istat, un anziano su due soffre di almeno una malattia cronica grave o di più patologie croniche contemporaneamente.
Un dato che cresce ulteriormente quando si riferisce agli ultraottantenni, il 59% dei quali ha una patologia cronica, mentre il 64% di essi è multicronico. Insomma un’emergenza alla quale spesso le famiglie faticano a dare una risposta, anche perché le Rsa sono pochissime a fronte di una domanda sempre in crescita e quelle presenti hanno liste di attesa piuttosto lunghe.
La situazione nell’ambito dell’assistenza domiciliare non è certamente migliore. Spesso questa è affidata alle badanti che in Italia, secondo il Censis, sono oltre un milione e 655 mila.
Un numero rilevante che negli ultimi 10 anni è raddoppiato.
Anche se rappresenta l’alternativa più “comoda” ed economicamente sostenibile, l’assistenza domiciliare è ancora un privilegio di cui riesce ad usufruire solo il 2,9% degli ultrasessantacinquenni e il 4,6% degli over 75 marchigiani. A dirlo è il rapporto di Italia Longeva che evidenzia come siano oltre 3 milioni gli ultrasessantacinquenni italiani che avrebbero bisogno di questa presa presa in carico, ma solo 370 mila di essi riesce ad accedervi.