ANCONA- Dopo il clamore per il concerto di Noa ieri sera (domenica 9 luglio) in piazza Ugo Bassi, arrivano le polemiche. Da una parte c’è la soddisfazione del sindaco Valeria Mancinelli per aver messo in piedi il festival dell’integrazione al Piano, il quartiere più multietnico della città. Dall’altra parte il consigliere comunale di Sel Abc, Francesco Rubini smorza gli entusiasmi riportando alla mente lo sgombro di Casa de’ Nialtri avvenuto 3 anni fa in via Ragusa, poco distante da piazza Ugo Bassi.
«Era il febbraio del 2014 quando, con violenza e arroganza, il sindaco Mancinelli e la sua maggioranza politica decidevano di rispondere ad una pacifica presa di coscienza di 50 persone senza casa inviando le Forze dell’ordine e sgomberando un’esperienza di coabitazione e cogestione che aveva attirato l’attenzione e il consenso di larga parte della città e non solo. Un fatto grave che rese fin da subito palese lo spirito autoritario della Giunta Mancinelli e la loro totale indisponibilità al confronto. Un fatto che oggi, di fronte alle sperticate prolusioni pronunciate dal sindaco e dai suoi in relazione al festival del Piano e al concerto di Noa, assume contorni quasi surreali: gli stessi che, in quei giorni tristi per la storia democratica di questa città, si armavano di manganello e scudo contro il popolo meticcio di Casa de Ni Altri, si erigono ad alfieri dell’integrazione e della coesione sociale – attacca Rubini-.
Lo stesso sindaco che calpestò la dignità degli occupanti di Casa de Ni Altri dal primo all’ultimo giorno di permanenza dentro la struttura abbandonata dal Comune in Via Ragusa, oggi veste i panni del sindaco dell’integrazione, protagonista della realizzazione di un festival che ha ogni giorno di più il sapore di una passerella elettorale. Ci auguriamo che le belle parole della cantante esibitasi con merito dal palco del quartiere popolare anconetano possano servire agli abitanti di quella zona e alla città tutta per sottolineare le gigantesche contraddizioni che contraddistinguono il governo di questa città. Non basterà certo un festival a cancellare il vergognoso sgombero coattivo di Casa de Ni Altri, una macchia indelebile sull’operato di questa amministrazione che si aggiunge al nulla assoluto messo in campo per la riqualificazione e per una valorizzazione vera dell’area del piano».