ANCONA – Il clima generale è di forte incertezza. Inflazione alle stelle, rincari energetici, indebolimento del potere d’acquisto. Ma i saldi estivi potrebbero essere trainati dall’exploit del turismo. Infatti, secondo il centro studi di Confcommercio Marche Centrali, la performance dell’esatte 2022 potrebbe verificarsi addirittura migliore di quella dell’anno scorso, con una stima della spesa media per famiglia di 195 euro (circa 85 euro pro capite).
Il ritorno dei turisti
La bella stagione si è aperta con i migliori auspici. «Addirittura in anticipo rispetto agli ultimi anni – commenta il
direttore generale di Confcommercio Marche Centrali, Massimiliano Polacco – stiamo assistendo ad un sostanziale ritorno dei turisti internazionali, e sta andando molto bene anche il flusso interno». Una buona base di partenza, dunque, per il lancio dei saldi d’estate che da oggi (2 luglio) campeggeranno su tutte le vetrine dei negozi. «Una vera opportunità – prosegue Polacco – considerando il generale aumento dei costi e le previsioni di crescita dei listini delle prossime collezioni». Il settore tessile, abbigliamento, calzature ed accessori, infatti, ha finora resistito all’incremento dei prezzi a fronte dell’importante crescita dei costi fissi aziendali «dando alla clientela la possibilità di acquistare a prezzi veramente convenienti» puntualizza il direttore di Confcommercio Marche Centrali che sottolinea quanto sia importante mantenere alta l’attenzione verso i negozi di vicinato. «L’acquisto nei negozi di prossimità, rappresenta il vero sostegno ai nostri centri urbani in termini di sostenibilità economica, ambientale e sociale – incalza Polacco -. Anche per questo non è ammissibile una concorrenza sleale dei colossi del web che hanno, peraltro, beneficiato di un’importante rendita di posizione». E sulle soluzioni da attuare nell’immediato Confcommercio chiede «che vengano quanto prima attuati gli accordi internazionali sull’entrata in vigore della global minimum tax. Già questo, sarebbe un primo passo verso un mercato più democratico».
I consigli
E nel labirinto del mondo dei saldi, l’associazione di categoria dispensa consigli per un vademecum degli acquisti consapevoli. Il cambio merce: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme. In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto. Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale. Modifiche e adattamenti sartoriali: sono a carico del cliente, salvo diversa pattuizione.