Inaugurata, al polo fieristico di Milano Rho, la 60esima edizione del Salone internazionale del mobile. Sono una cinquantina le aziende marchigiane presenti, rappresentative di un comparto economico formato da oltre 2.300 imprese che occupano più di 19 mila addetti tra industria del legno e fabbricazione di mobili. A Milano è presente il vicepresidente Mirco Carloni, assessore allo Sviluppo economico. «L’edizione 2022 del Salone è dedicato alla sostenibilità e bellezza. Due concetti e due modalità di produzione che fanno parte del baglio imprenditoriale marchigiano – afferma Carloni – Dopo la pandemia, la manifestazione torna nella sua veste tradizionale e rappresenta una vetrina fondamentale per il rilancio del settore. I nuovi scenari di guerra e le tensioni internazionali non giovano a un comparto produttivo che, per sua vocazione, è proiettato sulle esportazioni. A Milano affronteremo le esigenze più immediate e delineeremo le strategie per sostenere il comparto che rappresenta uno dei pilastri produttivi del Sistema Marche».
E poi aggiunge: «La Regione investirà risorse importanti per rafforzare un settore strategico e fondamentale per accompagnare la crescita economica e produttiva del nostro territorio».
Il Salone del mobile chiuderà i battenti domenica 12 giugno. La manifestazione è riservata agli operatori di settore, con apertura al pubblico nelle giornate di sabato 11 e domenica 12 giugno. Sono oltre 2 mila gli espositori presenti, il 25% stranieri, che occupano tutti i 20 padiglioni del polo fieristico.
Il settore casa, alcuni numeri nelle Marche
Nelle Marche il comparto del “legno-arredo” (elaborazione su dati Istat) vanta l’11,3% del fatturato manifatturiero regionale e il 12,4% delle imprese, pari a una quota nazionale del 9,1%. Nel 2021 l’export ha fatturato oltre 740 milioni di euro (+15% sul 2020): il 5,7% del dato complessivo regionale, inferiore solo al calzaturiero (5,8%). I mobili, da soli, hanno conseguito un fatturato superiore 593 milioni (+13,2% sull’anno precedente), a fronte degli oltre 143 milioni dei prodotti in legno, comprese porte e finestre (+22,9%) e del legno tagliato e piallato (3,2 milioni, +21,1%). I principali mercati di destinazione sono stati la Francia (24%), Stati Uniti (13%), Germania (8%), Regno Unito (6%), Cina e Russia (4%). L’andamento dell’export, dopo la crisi post 2008 (con un fatturato sceso da 721 a 524 milioni di euro), ha segnalato fasi alterne negli anni successivi, con una costante crescita a partire dai 566 milioni del 2014. Il saldo commerciale del comparto segnala ugualmente valori più che positivi.
Quello dell’arredo evidenzia un avanzo di 570 milioni di euro (Import 78 milioni, export 648 milioni), mentre quello del legno di 9,5 milioni (108 milioni import, 117 milioni export). Su base provinciale, Ancona annovera 435 imprese e 3.247 addetti; Ascoli Piceno 206 imprese e 1.071 addetti; Fermo 133 aziende e 625 occupati; Macerata rispettivamente 480 e 3.893; Pesaro e Urbino 1.063 aziende e 10.428 addetti, con un fatturato di oltre 1,7 milioni di euro. La provincia di Pesaro e Urbino, da sola, rappresenta uno dei poli di eccellenza italiana del mobile, con un’ampia gamma di produzioni mobiliere: dai mobili per la casa, all’arredamento per l’ufficio.