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Salvataggio Aerdorica, Zaffiri (Lega): «Forti dubbi sulla solidità economica e finanziaria dei due investitori»

Ieri (14 giugno) la società che gestisce il Sanzio ha depositato in Tribunale il piano concordatario e tra un paio di settimane si conoscerà la decisione del giudice in merito al fallimento

L'aeroporto di Falconara
L'aeroporto di Falconara

FALCONARA- Ieri (14 giugno) Aerdorica ha depositato in Tribunale il piano concordatario e tra un paio di settimane- l’udienza è fissata il 6 luglio- si conoscerà il destino della società che gestisce il Sanzio: fallimento oppure il giudice accetterà il concordato preventivo? Intanto, martedì 12 giugno, sono pervenute due offerte vincolanti da parte di due investitori privati per acquistare le quote di maggioranza di Aerdorica. Si tratta di un fondo di investimenti inglese, Njord partners Llp e della compagnia aerea italiana Air Vallee. Ma Sandro Zaffiri, consigliere regionale della Lega nonché presidente della Commissione regionale d’inchiesta su Aerdorica, invita alla cautela.

«Sarebbe cosa migliore valutare in modo minuzioso la solidità economico-finanziaria delle due pretendenti all’acquisto della maggioranza delle quote di Aerdorica, facendo uno sforzo ulteriore per indagare la storia di questa coppia di azionisti- dichiara Zaffiri-. La storia della compagnia aerea Air Vallèe pare costellata da alterne e sfortunate vicende e potrebbe anche culminare con il definitivo fallimento visto l’udienza programmata per il 6 luglio prossimo. Altra storia quella di Njord partners che pare più interessato a far fruttare i propri soldi e nascondere, con molta poca trasparenza, chi c’è davvero alla guida del fondo inglese che non investire sul rilancio dello scalo».

Secondo il consigliere regionale della Lega, «il rischio è quello di rimanere bruciati di fronte al troppo entusiasmo ed è per questo che suggerisco, in primo luogo, al presidente Ceriscioli di usare toni più pacati, anche per non ingenerare eccessivo ottimismo nei tanti lavoratori preoccupati per il loro futuro. I 15 milioni anticipati dalle due pretendenti, quale deposito di offerta vincolante rappresentano un passaggio obbligatorio per la manifestazione di interesse e, pertanto, non possono essere considerati decisivi al salvataggio dello scalo che, anzi, avrà bisogno, per il futuro, di investimenti mirati, competenza e serietà gestionale, maggiore legame col territorio».