ANCONA – Ha salvato la vita a tre bimbi la donazione degli organi di Francesco, ucciso a 7 anni da un’otite mal curata con l’omeopatia. Grazie al gesto di generosità dei genitori, il bimbo ha donato reni e fegato che sono già stati trapiantati. Non sono invece stati trovati in Italia e in Europa, soggetti compatibili per cuore e polmoni, altrimenti Francesco avrebbe donato anche quelli. Dopo le procedure di prelievo di organi e tessuti, la salma è stata trasferita all’obitorio dell’ospedale di Torrette dove è a disposizione dell’autorità giudiziaria per l’autopsia che i medici stanno effettuando in queste ore.
Tre sono gli indagati. Oltre al medico omeopata Massimiliano Mecozzi che, ha somministrato per 15 giorni solo medicine omeopatiche al bimbo di 7 anni affetto da un’otite bilaterale, anche i genitori di Francesco. Di questo metodo di cura, impiegato per due settimane, la Procura di Urbino chiederà conto anche ai genitori del bimbo, residenti a Cagli. E la posizione dei genitori è al vaglio anche del Tribunale minorile di Ancona, in relazione ai due figli più piccoli della coppia. Intanto è stata perquisita la casa del dottor Massimiliano Mecozzi e i carabinieri hanno sequestrato farmaci, telefoni, pc e ricettari. Gli è stata notificata l’informazione di garanzia per omicidio colposo e i militari hanno prelevato anche nella casa del piccolo Francesco farmaci e telefoni, notificando anche ai genitori l’informazione di garanzia. Le indagini mirano ad accertare l’eventuale correlazione tra il decesso del bambino e la mancata somministrazione di farmaci adeguati che, se assunti tempestivamente, avrebbero potuto salvare Francesco.